Vladimir Putin starebbe valutando l’eventualità di una possibile escalation nella guerra in Ucraina, per Bloomberg il Cremlino ci pensa
Secondo quanto riportato da Bloomberg, che cita fonti del Cremlino, Putin «Putin è giunto alla conclusione che l’escalation militare è il modo migliore per costringere l’Ucraina a colloqui alle sue condizioni e che è improbabile che Donald Trump faccia molto per rafforzare le difese di Kiev».
L’incontro in Alaska avrebbe convinto Putin che Trump non ha interesse a intervenire nel conflitto. Ad innalzare la tensione, il fatto che Varsavia ieri abbia fatto alzare in volo i suoi caccia all’alba dopo che la Russia ha lanciato un massiccio attacco aereo in Ucraina, con raid che hanno preso di mira target nei pressi del confine occidentale con la Polonia. Varsavia ha spiegato il gesto sottolineando che è stato compiuto per garantire la «massima prontezza» e sicurezza nelle aree confinanti. Lo stessa Difesa polacca infatti, in un post su X, ha poi spiegato che «a causa dell’attività dell’aviazione russa, che sta conducendo attacchi nel territorio ucraino, l’aviazione polacca e degli alleati ha iniziato operazioni nel nostro spazio aereo».
«Coppie di caccia si sono alzate in volo e i sistemi di difesa aerea di terra e quelli di ricognizione e radiolocalizzazione sono stati messi in massima operatività», ha proseguito il post. La vicenda segue lo “sconfinamento di venerdì”, quando tre Mig russi sarebbero entrati senza autorizzazione nello spazio aereo dell’Estonia, a radio spenta, costringendo due F-35 italiani impegnati nella sorveglianza Nato del Baltico ad alzarsi in volo per intercettarli e respingerli. Su questo tema il governo di Tallin ha già chiesto una consultazione Nato ai sensi dell’articolo 4. Dopo lo sconfinamento dei droni russi in Polonia e in Romania, questa nei cieli estoni sarebbe stata la terza violazione dello spazio aereo dell’Unione europea in pochi giorni. Il ministero della Difesa russo ha tuttavia negato che i tre jet abbiano violato lo spazio aereo estone.
Nel frattempo Bruxelles ha colpito il gas di Putin anticipando di un anno il divieto di import. La misura fa parte del 19esimo pacchetto di sanzioni a Mosca adottato dalla Commissione, che ora dovrà essere approvato dai 27. «Sono grato che molte delle proposte ucraine siano state prese in considerazione nel pacchetto di sanzioni dell’Ue. Ora ci aspettiamo forti misure sanzionatorie anche da parte degli Stati Uniti: l’Europa sta facendo la sua parte». Lo ha dichiarato in un post su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. Il quale potrà sollevare la questione direttamente con l’inquilino della Casa Bianca visto che ha poi dichiarato che incontrerà Donald Trump la prossima settimana.
Il presidente ucraino ieri ha infatti informato a un folto gruppo di giornalisti, compresa l’agenzia di stampa France Presse, che avrà «un incontro con il presidente degli Stati Uniti» nell’ambito del suo viaggio a New York per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la prossima settimana. Zelensky ha quindi affermato che solleverà la questione delle sanzioni contro Mosca. «Penso che stiamo perdendo molto tempo se aspettiamo, non imponiamo sanzioni o non prendiamo le misure che ci aspettiamo davvero da lui», ha affermato.
Il presidente ucraino ha anche affermato che discuterà con Trump le «garanzie di sicurezza» che il suo Paese richiede ai suoi alleati occidentali in caso di accordo di pace. Queste garanzie dovrebbero proteggere l’Ucraina da un altro attacco russo in futuro, che Kiev considera quasi inevitabile. Zelensky ha inoltre chiesto la costruzione di un sistema di difesa aerea congiunto con alcuni Paesi vicini all’Ucraina per abbattere i droni russi. Si tratta di una richiesta ucraina di lunga data, evidenziata nelle ultime settimane «dall’intrusione di droni russi in Polonia e dall’intercettazione di aerei da combattimento russi in Estonia venerdì».
Riferendosi ai raid aerei russi contro l’Ucraina, Zelensky ha denunciato una «deliberata strategia russa volta a terrorizzare i civili e distruggere le infrastrutture ucraine». Il ministero della Difesa russo ha affermato di aver lanciato un «attacco massiccio» contro il «complesso militare-industriale ucraino». Mosca continua a insistere sul fatto di colpire solo obiettivi legati all’esercito in Ucraina, malgrado intere città e villaggi siano stati devastati. Nella notte di ieri la Russia «ha lanciato 40 missili» e «circa 580 droni» sull’Ucraina con un bilancio che parla di tre morti e decine di feriti, ha concluso il presidente. Vladimir Putin «deve essere fermato», perché «i rischi che si possono correre con iniziative come quelle» del presidente russo «sono molto gravi». Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ospite in diretta streaming del Festival di Open.