Home / Notizie / La Ue contro Israele: studia dazi e sanzioni per due ministri

La Ue contro Israele: studia dazi e sanzioni per due ministri

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen

La Commissione europea propone, nei giorni dell’invasione di Gaza City, un pacchetto di misure per fare pressione su Israele, comprendente la reintroduzione di  dazi commerciali su una serie di prodotti (per lo più agricoli), la sospensione di una serie di programmi di cooperazione e nuove sanzioni individuali contro due ministri del governo Netanyahu, dieci membri del Politburo Hamas e tre coloni violenti.

Per quanto riguarda il commercio, la proposta prevede la sospensione dei vantaggi commerciali previsti dall’accordo di associazione Ue-Israele, con la conseguente reintroduzione di dazi. Saranno colpiti i prodotti che non ricadono dentro il regime a dazi zero dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), ovvero il 37 per cento delle esportazioni da Israele verso l’Ue, per un valore di 5,8 miliardi. Gli esportatori israeliani (per lo più di prodotti agricoli) dovranno pagare circa 227 milioni in più di extra-spese. Le armi e i componenti di armi ricadono sotto il regime speciale Wto, dunque continueranno a beneficiare di dazi zero. Per l’approvazione di questa misura sarà necessaria la maggioranza qualificata del Consiglio Ue. Poi i dazi entreranno in vigore trenta giorni dopo la convocazione del comitato di associazione Ue-Israele, previsto dall’accordo. “Questi trenta giorni serviranno anche a portare avanti il dialogo (con Israele; Ndr) e speriamo che questa sospensione non debba mai entrare in vigore”, ha detto un funzionario europeo. I prodotti delle colonie israeliane non rientrano dentro questa misura perché, legalmente, non fanno parte dello Stato di Israele.

I ministri israeliani che la Commissione vuole sanzionare sono Itamar Ben-Gvir, leader del partito israeliano di estrema destra Otzma Yehudit e ministro della Sicurezza nazionale, e Bezalel Yoel Smotrich, leader del Partito nazionale religioso-sionismo e ministro delle Finanze. Affinché queste sanzioni entrino in vigore sarà necessaria l’unanimità del Consiglio Ue. Per quanto riguarda gli accordi di cooperazione, la Commissione mantiene il sostegno alla società civile e allo Yad Vashem, come annuncito dalla presidente Ursula von der Leyen la scorsa settimana a Strasburgo.

Il sostegno finanziario dell’Ue a Israele è coperto dallo strumento di vicinato, sviluppo e cooperazione internazionale (Ndici) Global Europe (Ndici-Ge) per il periodo 2021-2027. In questo contesto, Israele avrebbe dovuto ricevere in media 6 milioni di euro all’anno nell’ambito dell’attuale Quadro finanziario pluriennale (Qfp) tra il 2025 e il 2027. Inoltre, l’Ue sospenderà anche i progetti di cooperazione istituzionale, compresi i programmi di gemellaggio e i progetti nell’ambito dello strumento di cooperazione regionale Ue-Israele a beneficio di Israele nella regione nel contesto degli accordi di Abramo. L’importo da sospendere è di circa 14 milioni di euro.

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *