Il sistema di navigazione dell’aereo su cui viaggiava la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen è stato disturbato da un presunto episodio di interferenza elettronica russa, hanno riferito le autorità di Bruxelles. Secondo un portavoce, il fenomeno di “GPS jamming” si è verificato domenica, poco prima dell’atterraggio dell’aereo nel sud della Bulgaria. Nonostante il guasto, il velivolo è atterrato in sicurezza. Le autorità bulgare hanno comunicato alla Commissione di sospettare «una palese interferenza da parte della Russia».
Il Financial Times, citando fonti anonime, ha riferito che i piloti sarebbero stati costretti a ricorrere a mappe cartacee, riuscendo a concludere il volo atterrando all’aeroporto di Plovdiv grazie al supporto dei sistemi terrestri di navigazione. Il governo di Sofia ha confermato che «il segnale satellitare che trasmetteva informazioni al GPS dell’aereo è stato neutralizzato» e che i servizi di controllo hanno subito fornito un’alternativa sicura per l’atterraggio.
Da parte sua, la Commissione ha condannato l’accaduto, sottolineando come «minacce e intimidazioni siano ormai componenti abituali delle azioni ostili di Mosca». L’episodio, ha aggiunto Bruxelles, rafforza l’impegno dell’UE a potenziare le capacità di difesa e il sostegno all’Ucraina. Il Cremlino, tramite il portavoce Dmitry Peskov, ha respinto le accuse definendo «inesatte» le informazioni diffuse.
Le autorità del traffico aereo bulgaro hanno segnalato un «aumento significativo» delle interferenze ai sistemi di navigazione satellitare a partire dal gennaio 2022, mentre esperti europei di sicurezza aerea hanno da tempo avvertito del rischio legato alle attività di disturbo attribuite alla Russia. Cyrille Rosay, esperto senior dell’Agenzia europea per la sicurezza aerea (EASA), ha spiegato alla BBC che simili episodi sono peggiorati dopo l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte di Mosca.
Von der Leyen si trovava in Bulgaria come parte di un tour nei Paesi dell’Europa orientale per discutere la prontezza difensiva delle forze armate dei Paesi membri dell’Unione. «La presidente ha potuto constatare di persona le minacce quotidiane provenienti dalla Russia e dai suoi proxy», ha dichiarato un portavoce della Commissione, evidenziando come l’incidente rappresenti un’ulteriore conferma delle sfide di sicurezza che l’UE si trova ad affrontare.