ROMA – La premier Giorgia Meloni appare cauta il giorno dopo l’accordo tra Stati Uniti ed Europa sui dazi. Da Addis Abeba, dove parteciperà al Vertice Onu sui sistemi alimentari, afferma: “Giudico positiva l’intesa perché temevo l’escalation. Bisognerà studiare i dettagli dell’accordo, lavorare perché quello che è stato sottoscritto è giuridicamente non vincolante. Bisognerà, a livello nazionale ed europeo, lavorare, per aiutare quei settori che dovrebbero essere particolarmente coinvolti da questa decisione. E’ il lavoro che faremo nelle prossime ore, anche parlando con le nostre associazioni”.
Marco Furfaro, responsabile welfare del Pd attacca: “Assicuravano che Giorgia Meloni, la ‘pontiera’, avrebbe difeso l’Italia. E invece l’accordo con Trump è una disfatta totale. Dazi al 15% sui prodotti europei, centomila posti di lavoro a rischio solo in Italia, 23 miliardi di euro del nostro export che rischiano di andare in fumo”.
“Questo non è un accordo: è la resa incondizionata dell’Europa al sovranismo di Trump. La verità è che i sovranisti fanno male al mondo” scrive il leader di Iv Matteo Renzi nella sua enews. “E se oggi il governo americano festeggia – aggiunge – accordi coloniali di questo genere porteranno sul medio periodo gli Stati Uniti a perdere la propria forza morale ed economica. È arrivato il momento di rimpiangere persino la destra di Ronald Reagan, i cui discorsi contro i dazi, non a caso, sono tornati di moda in queste settimane. La destra liberale e liberista non avrebbe mai potuto partorire un obbrobrio economico e giuridico come quello di queste ore. E la destra europea di Kohl, Chirac, Berlusconi, Aznar e ovviamente della Thatcher non avrebbe mai accettato un accordo del genere” conclude.
Significativa la reazione di Paolo Borchia, capo delegazione della Ue al parlamento Ue: “Anni di improvvisazione mascherata da ambientalismo, poi la resa: sul fronte energia, la Commissione di von der Leyen e Jorgensen dimentica la guerra al gas, svendendo imprese e consumatori europei alla fame di esportazioni di Washington”.