Finalmente un effetto delle pressioni internazionali. Israele ha annunciato una “pausa tattica” delle operazioni nelle Striscia di Gaza: sarà in vigore a livello locale “ogni giorno fino a nuovo avviso”: lo ha reso noto l’Idf su Telegram. “La pausa avrà inizio nelle aree in cui l’Idf non è operativa: Al-Mawasi, Deir al-Balah e Gaza City”. Questa decisione è stata coordinata con l’Onu e le organizzazioni internazionali a seguito di discussioni in merito”. “L’Idf continuerà a sostenere gli sforzi umanitari parallelamente alle operazioni di manovra e offensive in corso contro le organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza, al fine di proteggere i civili israeliani. L’Idf è pronto ad ampliare la portata di questa attività, se necessario”.
L’esercito israeliano annuncia “percorsi sicuri per gli aiuti”. “Dalle 06 alle 23 saranno istituiti percorsi sicuri designati per consentire il passaggio dei convogli dell’Onu e delle organizzazioni umanitarie che consegnano e distribuiscono cibo e medicine alla popolazione in tutta la Striscia di Gaza”.
Ma la strage continua. Secondo fonti degli ospedali di Gaza, riprese da Haaretz, oggi 38 persone sono state uccise nella Striscia di Gaza, tra cui 24 che erano in attesa di ricevere aiuti. L’ospedale Al-Awda nel nord di Gaza ha segnalato almeno 9 morti e circa 50 feriti tra i richiedenti aiuti nei pressi del corridoio di Netzarim, nella Gaza centrale.
Nella serata di ieri la nave civile “Handala”, appartenente alla Freedom Flotilla Coalition, disarmata e carica di aiuti umanitari, è stata bloccata dall’esercito israeliano in acque internazionali, a circa quaranta miglia nautiche dalla costa. Tutte le comunicazioni con l’equipaggio sono state interrotte.