Il campione Terry Gene Bollea è stato trovato senza vita nella sua abitazione a Clearwater, in Florida: è morto per un arresto cardiaco
La leggenda del wrestling Hulk Hogan è morto a 71 anni. Gli si è fermato il cuore, è morto per un arresto cardiaco. A riportare la notizia sono stati diversi media statunitensi. Il campione, il cui vero nome era Terry Gene Bollea, è stato trovato senza vita nella sua abitazione a Clearwater, in Florida.
Icona della cultura pop americana e volto simbolo della World Wrestling Entertainment (WWE), Hogan è stato protagonista assoluto del wrestling dagli anni ’80 in poi, contribuendo in modo decisivo alla trasformazione di quello sport spettacolarizzato in un’industria miliardaria. Con la sua chioma biondo platino, i baffi a manubrio, le bandane sgargianti e i muscoli che definiva “i pitoni da 24 pollici”, Hogan è stato una superstar globale, amata anche in Italia.
Nato l’11 agosto 1953 ad Augusta, in Georgia, da un capocantiere e da un’insegnante di danza, iniziò a lottare nel 1977 dopo aver abbandonato gli studi alla University of South Florida. Con i suoi 2 metri d’altezza e 136 chili di muscoli, era perfetto per il ring. Il soprannome “Hulk” gli fu attribuito per lincredibile e dal 1979 adottò anche il cognome d’arte “Hogan”.
Entrava da Hogan, impettito, mano all’orecchio ad ascoltare il boato del pubblico e maglietta strappata, rigorosamente pretagliata. Negli ultimi anni, Hogan era rimasto sotto i riflettori anche per vicende extra sportive. Nel 2015 era finito al centro di un clamoroso caso legale, dopo la pubblicazione di un suo video privato sul sito Gawker, che fu poi condannato a un risarcimento di 140 milioni di dollari. A finanziare la battaglia legale il miliardario Peter Thiel, noto sostenitore di Donald Trump.
Proprio con Trump, Hogan aveva mantenuto rapporti di amicizia e stima. Nel 2024 aveva partecipato, tra i pochi, tra nessuno quasi, alla convention repubblicana, dove si era presentato sul palco strappandosi la maglietta per rivelare quella della coppia Trump/Vance. “Lui è un combattente, e io sono un combattente”, aveva detto in una recente intervista, ribadendo la sua visione patriottica e muscolare del mondo. La stessa frase pronunicata e riportata sul Time con la copertina di Giorgia Meloni a dire il vero.