Il pontefice: «Urgente proteggere tutte le persone innocenti sia in Palestina che in Israele». Il cardinal Pizzaballa in missione a Gaza
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiamato telefonicamente papa Leone XIV. «È urgente – ha detto il Papa – proteggere i luoghi di culto e tutte le persone innocenti sia in Palestina che in Israele». La Sala Stampa vaticana sottolinea che la conversazione si è svolta questa mattina nella residenza papale di Castel Gandolfo. Durante la telefonata, il Santo Padre ha rinnovato l’appello al cessate il fuoco e alla ripresa di una via negoziale per porre fine alla guerra. Leone si è detto profondamente preoccupato per la situazione umanitaria a Gaza, dove a pagare il prezzo più alto del conflitto sono soprattutto bambini, anziani e malati.
Secondo Netanyahu, il raid che ieri ha colpito la Chiesa della Sacra Famiglia a Gaza provocando tre morti e diversi feriti è stato “un errore”. Lo aveva ribadito anche al presidente Usa, Donald Trump: sarebbero state le schegge di un proiettile sparato da un carro armato a colpire la chiesa dove è rimasto ferito a una gamba padre Gabriel Romanelli, il parroco amico di papa Francesco.
Durante il colloquio con il Papa, Netanyahu ha detto di stare lavorando per il rapido rilascio degli ostaggi e che “i negoziati stanno procedendo”. “Siamo vicini a un accordo”, ha detto il premier invitando il pontefice a visitare Israele, secondo quanto riporta Ynet. L’ufficio di Netanyahu in precedenza aveva parlato di un colloquio “bonario e amichevole” durato oltre un’ora.
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Subito dopo la telefonata con Netanyahu, il Papa ha contattato personalmente il cardinal Pizzaballa, che si trova a Gaza, per informarsi sulla situazione e sulle condizioni del parroco Romanelli e degli altri membri della comunità. «Il Patriarcato Latino non abbandonerà la popolazione di Gaza. Restiamo accanto a loro», si legge in un comunicato ufficiale. Leone ha infine chiamato padre Carlos Ferrero, superiore dell’Istituto del Verbo Incarnato a cui Romanelli appartiene, rinnovando la sua vicinanza ai religiosi e ai fedeli colpiti.
Tajani: “Spero davvero sia stato un errore”
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha commentato le dichiarazioni di Netanyahu: «Mi auguro sia davvero così», che sia stato un errore. «I luoghi di culto non sono rifugi per Hamas, che non si nasconde certo nelle chiese cristiane», ha affermato. Tajani ha aggiunto che il memorandum sulla cooperazione militare tra Italia e Israele e l’attacco a Gaza «sono due questioni distinte», ma ha ribadito la necessità di mantenere un dialogo franco con Israele per poter realmente aiutare il popolo palestinese: «Se vogliamo far arrivare gli aiuti, non possiamo interrompere i rapporti».

Sempre Tajani, in un post su X, ha comunicato di essere in contatto con il card. Pizzaballa e il patriarca Teofilo, in missione a Gaza con 500 tonnellate di aiuti umanitari. «Il governo italiano chiede a Israele di interrompere le operazioni militari e garantire la sicurezza dei due inviati», ha scritto. «Israele e Hamas devono raggiungere un cessate il fuoco. È il momento di scegliere la via diplomatica, fermare le sofferenze dei civili, liberare tutti gli ostaggi e consentire l’ingresso degli aiuti».
Sono in contatto con il Cardinale Pizzaballa che assieme al patriarca Teofilo sta entrando a #Gaza con un carico di 500 tonnellate di aiuti per la popolazione civile. Il Governo italiano chiede a Israele di interrompere le azioni militari e di garantire in maniera totale la…
— Antonio Tajani (@Antonio_Tajani) July 18, 2025
Nuovi raid israeliani sulla Striscia: almeno 14 morti
Intanto, la mattina si è aperta con una nuova ondata di bombardamenti da parte dell’aviazione israeliana sulla Striscia di Gaza. Secondo le autorità palestinesi, si contano almeno 14 vittime, con attacchi concentrati su Khan Younis, nel sud, e su Jabalia, nel nord.
