La Cassazione rigetta il ricorso della Procura di Palermo e rende definitiva la decisione. Bongiorno: “Il processo non doveva iniziare”
È definitiva l’assoluzione di Matteo Salvini nel processo Open Arms. La quinta sezione penale della Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso per saltum presentato dalla Procura di Palermo contro la sentenza di primo grado, che aveva assolto il vicepremier dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio.
Con la pronuncia della Suprema Corte si chiude in modo definitivo la vicenda giudiziaria legata al blocco della nave Open Arms nell’estate del 2019, quando Salvini era ministro dell’Interno.
I giudici hanno dichiarato inammissibile il ricorso della procura, confermando integralmente l’assoluzione già decisa in primo grado.

Bongiorno: “Processo non doveva iniziare”
Soddisfazione è stata espressa dall’avvocata Giulia Bongiorno, legale di Matteo Salvini. “Il termine soddisfazione esprime quello che sento in questo momento – ha dichiarato –. Si tratta di un processo che non doveva nemmeno iniziare. Questa decisione definitiva conferma quanto sostenuto in aula: il ricorso della procura era totalmente fuori dal mondo”.
Bongiorno ha aggiunto che ciò che conta è “la correttezza dell’operato di Salvini”, sottolineando come anche le conclusioni della procura generale abbiano confermato l’assenza di reati.
Open Arms: “Decisione politica“
Dura la reazione di Oscar Camps, fondatore della ong Open Arms.
“Non è una decisione tecnica, è una decisione politica. Neanche oggi si è fatta giustizia, ma si è costruita un’impunità”
Le critiche allo stato di diritto
Secondo Camps, stabilire che non esista reato quando un ministro trattiene per giorni persone salvate in mare significa “legittimare l’uso della sofferenza umana come strumento politico”.
“Questo precedente non solo cancella il passato, ma autorizza il futuro, permettendo ad altri governi di chiudere i porti e trattenere le persone sulle navi. Noi continueremo in mare, loro continueranno nei palazzi: la Storia giudicherà chi sta dalla parte giusta”.


















