Il ministero valuta modifiche al nuovo sistema. Bernini agli studenti: «Nessun ritorno ai quiz, ma correttivi già dal prossimo anno»
Sull’accesso a Medicina il ministero è pronto a intervenire con alcune correzioni, ma senza tornare al vecchio sistema dei test a quiz. È quanto ha spiegato la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, nel corso dell’incontro con il Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu).
Bernini ha proposto l’istituzione di un tavolo di confronto permanente con le rappresentanze studentesche per monitorare l’attuazione della riforma e valutare eventuali miglioramenti.
L’obiettivo è accompagnare il nuovo modello di accesso a Medicina con aggiustamenti mirati, tenendo conto delle criticità emerse nella prima applicazione.
Nessun ritorno ai test a quiz
La ministra ha escluso in modo netto qualsiasi passo indietro sul superamento dei quiz di ingresso. «Non si torna ai test», ha ribadito, chiarendo che l’impianto della riforma resta confermato. Allo stesso tempo, però, il ministero si è detto disponibile a modifiche operative già dal prossimo anno accademico.
LEGGI Bernini contestata da studenti di Medicina: «Siete dei poveri comunisti»
Possibili correttivi
Tra le ipotesi allo studio ci sono una riduzione dei programmi d’esame, l’allungamento della durata delle lezioni e un maggiore intervallo tra la fine dei corsi e gli appelli. Interventi pensati per garantire più spazio alla didattica e rendere il percorso più sostenibile per gli studenti.
Riforma in evoluzione
Il confronto con il Cnsu è ancora in corso, ma il messaggio del ministero è chiaro: l’accesso a Medicina non tornerà al passato, ma il nuovo sistema potrà essere affinato per migliorarne l’efficacia e rispondere alle esigenze degli studenti.



















