La nuova perizia della Commissione parlamentare ribalta 12 anni di dubbi: segni compatibili con una colluttazione e nessun orologio al polso durante la caduta. Il legale della vedova: «Presenteremo la richiesta di riapertura delle indagini»
“Dopo l’audizione di oggi e il deposito della perizia si apre uno scenario totalmente differente da quello che c’è stato negli ultimi 12 anni: si dimostra che l’orologio (al polso di Rossi, ndr) non c’era e quelle lesioni sono state procurate da qualcuno che lo tratteneva prima della caduta. Da oggi si può parlare di omicidio, non più di suicidio”.
Lo afferma Gianluca Vinci, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulla morte di David Rossi, precipitato da una finestra della banca il 6 marzo 2013, commentando i risultati a cui sono arrivati il tenente colonnello del Ris Adolfo Gregori e il medico legale Robbi Manghi, consulenti dell’organismo parlamentare, sull’orologio e sulle lesioni al polso dell’ex manager
“La relazione è stata molto curata e ringrazio i Ris di Roma per questo approfondimento molto importante; da oggi ancora con più forza la Commissione lavorerà per scoprire chi ha appeso il povero Rossi fuori dalla finestra”

Approfondimenti della Commissione
“Sicuramente verrà commissionato, sempre al tenente colonnello Gregori del Ris e a Manghi, un approfondimento su come è avvenuta l’uscita dalla finestra per capire aspetti legati alla dinamica di quella sera; poi stiamo svolgendo una serie di altri approfondimenti sugli impianti tecnologici – cellulare, iPad – per vedere cosa ha fatto Rossi prima di cadere nel vuoto”, continua il presidente.
L’organismo parlamentare sta inoltre svolgendo accertamenti sul filone delle sponsorizzazioni e sul video di quella sera per il riconoscimento della persona che compare nel vicolo. “La Commissione non si ferma e andrà avanti”, conclude Vinci.
Il legale della vedova: «Riaprire indagini»
“Presenteremo la nostra istanza di riapertura delle indagini”, afferma Carmelo Miceli, legale di Antonella Tognazzi, vedova di David Rossi, commentando l’esito della relazione dei consulenti della Commissione parlamentare di inchiesta.
“Oggi è una giornata importante. Noi eravamo arrivati con i nostri consulenti a conclusioni secondo cui David doveva essere stato picchiato, trattenuto fuori dalla finestra e poi lanciato. Tutto quello che noi sostenevamo trova ora più conferme”, prosegue Miceli, citando anche l’analisi scientifica dell’ingegnere forense Giuseppe Monfreda, anticipata da Le Iene.
“Avevamo capito che la Commissione stava lavorando bene; è chiaro che noi in assoluta autonomia, alla luce di tutti questi elementi, faremo la nostra istanza di riapertura delle indagini. Se fino a ieri eravamo da soli a sostenere una cosa e a lottare, oggi con positivo stupore abbiamo dalla nostra parte anche soggetti terzi e, soprattutto, i Ris e una Commissione parlamentare d’inchiesta che hanno riconosciuto la bontà delle nostre conclusioni. E l’hanno fatto con un lavoro assolutamente autonomo: è chiaro che ci sentiamo forti di poter avviare le azioni nelle dovute sedi”.









