La Lega propone un esame di integrazione per ottenere la cittadinanza italiana
La Lega chiede requisiti più stringenti per l’ottenumento della cittadinanza italiana e propone un esame di integrazione. Lo si legge nella proposta di legge della Lega sul tema della cittadinanza a firma Jacopo Morrone, Riccardo Molinari, Giorgia Andreuzza, Ingrid Bisa ed Elena Maccanti: “Per lo straniero nato in Italia, che vi abbia risieduto legalmente senza interruzioni fino al raggiungimento della maggiore età, non è più sufficiente la dichiarazione di voler acquisire la cittadinanza italiana entro un anno dalla suddetta data, ma si prevedono altresì ulteriori requisiti, quali: il superamento dell’esame di integrazione, i cui contenuti e le cui modalità di svolgimento sono stabiliti con decreto del ministro dell’Interno, che è volto a verificare l’effettiva integrazione nonché la conoscenza delle regole sociali e giuridiche minime; l’assenza di condanne penali per delitti non colposi; l’assenza di procedimenti penali in corso per delitti non colposi; la non ammissione all’applicazione della pena su richiesta delle parti per delitti non colposi e l’assenza di delitti commessi nei tre anni precedenti per i quali si è beneficiato del perdono giudiziale”. “Attraverso limitate ma puntuali modifiche della disciplina vigente, la presente proposta di legge mira a razionalizzare il sistema di riconoscimento della cittadinanza e di accesso allo status di lungo soggiornante che consente un immediato e pieno accesso ai diritti sociali, determinando un grave onere per le finanze pubbliche”, si trova ancora scritto nella pdl del Carroccio. La proposta di legge è stata depositata alla Camera.
Dopo il referendum
“All’indomani della ‘bocciatura’ del recente referendum abrogativo dell’8 e 9 giugno 2025 in materia di requisiti per la richiesta di cittadinanza – proseguono i deputato leghisti – che mirava a dimezzare il periodo di residenza da dieci a cinque anni previsto dalla legge ai fini dell’ottenimento della cittadinanza italiana da parte dello straniero, è emersa in modo ancora più chiaro la volontà del popolo italiano. Infatti, i risultati referendari, unitamente ai sondaggi e all’ascolto quotidiano dei cittadini nelle strade e nelle piazze, consentono di affermare che gli italiani considerano lo status di cittadino come un riconoscimento importante, da attribuire solo agli stranieri residenti nel territorio nazionale che dimostrino di meritarlo.
Il testo della proposta è stato stampato ed è ora consultabile sul dito della Camera ma non è ancora stato assegnato alla commissione competente.









