Bernini difende il test di Medicina e promette controlli sui furbetti. Gli studenti annunciano un ricorso per le irregolarità emerse nella prova
«È andato bene, la macchina ha retto: 55 mila studentesse e studenti hanno sostenuto l’esame e il 3 dicembre avranno i risultati. Se qualcuno ha tentato di entrare con i telefonini – alcuni sono stati trovati ed espulsi – o di pubblicare online i compiti per alterare l’esito della prova, risaliremo a quei pochi e annulleremo i loro elaborati».
Lo ha dichiarato la ministra dell’Università Anna Maria Bernini alla Biennale di Architettura all’Arsenale di Venezia, commentando il test del semestre filtro di Medicina svolto ieri.
L’Udu denuncia irregolarità e prepara il ricorso
L’Unione degli Universitari parla di «un susseguirsi di errori e disorganizzazione» e di «decine di segnalazioni di irregolarità, circolate online e tramite canali privati».
L’organizzazione annuncia un ricorso collettivo per ottenere l’ingresso in sovrannumero nella prima sede scelta: «Il numero chiuso va abolito, non reinventato peggio». «Abbiamo avviato – aggiunge l’Udu – un ricorso collettivo e un accesso agli atti per raccogliere tutte le irregolarità e costruire un dossier completo da portare nelle sedi opportune».
Il Pd attacca: “Primo appello fallimentare”
Il Partito democratico chiede alla ministra di riferire in Aula e definisce la prova del semestre filtro un «clamoroso passo falso».
«Le immagini delle prove sui social, i telefoni e gli altri dispositivi introdotti in aula, i controlli disomogenei e le reazioni divergenti degli atenei – denunciano i dem – mostrano un sistema di vigilanza inadeguato e profondamente ingiusto per migliaia di studenti».
Il Pd sollecita «chiarezza immediata sulle irregolarità emerse, uniformità di procedure e valutazioni e interventi urgenti sulle carenze strutturali che hanno compromesso la credibilità del semestre filtro: una riforma flop».









