Avrebbe versato 20-30mila euro all’ex procuratore Venditti. La difesa: «Non ha ricevuto alcuna informazione di garanzia»
Nuovo sviluppo nell’inchiesta bis sul delitto di Garlasco. La Procura di Brescia ha iscritto Giuseppe Sempio, padre di Andrea Sempio — indagato per concorso nell’omicidio di Chiara Poggi – nel registro degli indagati con l’accusa di corruzione in atti giudiziari in concorso con Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia.
Secondo l’ipotesi accusatoria, Sempio avrebbe versato tra i 20 e i 30mila euro, come riportato nel famoso pizzino trovato nella sua abitazione, all’ex procuratore aggiunto di Pavia Mario Venditti, per ottenere l’archiviazione della posizione del figlio Andrea nella precedente inchiesta sull’omicidio Poggi.
Gli avvocati Angela Taccia e Liborio Cataliotti, che assistono Andrea Sempio, hanno replicato: «Giuseppe Sempio non ha ricevuto alcuna informazione di garanzia. È una notizia che apprendiamo, come al solito, dalla stampa».
Il nome di Giuseppe Sempio compare in un atto con cui la Procura di Brescia ha nominato un consulente tecnico per un accertamento tecnico irripetibile volto all’estrazione della copia forense dei dispositivi informatici sequestrati, compresi i telefoni. L’atto, firmato dal procuratore Francesco Prete e dalla pm Claudia Moregola, è stato notificato a Venditti (assistito dall’avvocato Domenico Aiello) e a Sempio, con la nomina di un difensore d’ufficio.
Nel documento si specifica che il reato contestato sarebbe stato commesso a Pavia nel febbraio 2017, e che le copie forensi serviranno per gli accertamenti tecnici irripetibili sui contenuti dei dispositivi e dei supporti sequestrati.
Lo scorso 26 settembre, Venditti e Sempio, insieme agli ex carabinieri Spoto e Sapone (non indagati), erano già stati perquisiti. In quell’occasione Sempio non risultava ancora formalmente indagato e aveva dichiarato ai magistrati che le decine di migliaia di euro contestate come corruzione erano servite a pagare gli avvocati nella prima indagine del 2017.
Ora, con la nuova iscrizione nel registro, Sempio potrà nominare un proprio consulente tecnico, così come Venditti, per assistere alle operazioni di estrazione delle copie forensi, fissate per il 3 novembre nello studio di Matteo Ghigo a Pinerolo (Torino).
L’esperto dovrà analizzare anche i dati eventualmente cancellati, con un termine di 45 giorni per completare le verifiche. I risultati saranno poi esaminati dagli inquirenti per l’estrazione dei dati ritenuti rilevanti ai fini dell’indagine.
Con la notifica dell’atto, Giuseppe Sempio ha ricevuto anche la formale informazione di garanzia relativa all’inchiesta a suo carico.










