Qui Benito Mussolini passò le estati con la moglie Rachele Guidi e i loro figli tra il 1934 e il 1943. Il Comune valuta l’acquisto per trasformarla in centro culturale
Villa Mussolini, la residenza estiva a Riccione del Duce, è stata messa in vendita all’asta dalla Fondazione Carim.
La procedura si aprirà il 30 ottobre, data a partire dalla quale gli interessati potranno visionare la documentazione presso un notaio. Le offerte dovranno essere presentate entro il 22 dicembre, mentre l’apertura delle buste è prevista per il 30 gennaio.
Secondo quanto riportano i quotidiani riminesi, il Comune di Riccione sta valutando la possibilità di partecipare all’asta. “L’obiettivo è offrire nuovi spazi di cultura e socialità alla città”, ha spiegato l’assessore al Patrimonio Alessandro Nicolardi.
L’amministrazione comunale ritiene che l’acquisizione della Villa, per la sua posizione e le sue caratteristiche, possa rafforzare il ruolo del complesso come luogo ideale per eventi, esposizioni e iniziative pubbliche, ampliando l’offerta culturale di Riccione.
Mussolini e le vacanze con Rachele davanti al mare
Villa Mussolini, originariamente chiamata Villa Margherita, affaccia sul mare di Riccione. Benito Mussolini li nuotava e passava le estati con la moglie Rachele Guidi e i loro figli tra il 1934 e il 1943. Fu Rachele a volerla comprare dopo averla presa più volte in affitto. Durante gli anni del regime ospitò figure politiche e diplomatiche, come la vedova del cancelliere austriaco Dollfuss.
La casa dei vicini ebrei
Accanto alla villa sorgeva la casa della famiglia ebrea Matatia, costretta a lasciarla a causa delle persecuzioni razziali del 1938: tutti i membri furono poi deportati e sterminati ad Auschwitz.
La decadenza tra gli anni Sessanta e Ottanta
Nel dopoguerra la villa passò al Demanio, fu in parte demolita e ricostruita. Tra gli anni Sessanta e Ottanta ospitò un ristorante e negli anni Settanta si pensò persino di abbatterla per creare un parco.
Nel 1997 la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini ne divenne proprietaria, concedendola in uso al Comune. Dopo un restauro costato circa un milione di euro e molte polemiche, l’edificio è stato riaperto nel 2005 come spazio per mostre, eventi e iniziative culturali, assumendo ufficialmente il nome di Villa Mussolini.