Un atto volontario, l’aria satura di gas, la palazzina che crolla: tre carabinieri sono morti a Castel d’Azzano (Verona), ci sono feriti fra militari e agenti. Secondo il vicesindaco del paese, gli occupanti, tutti appartenenti alla stessa famiglia, “non volevano lasciare la casa”. Un fratello e una sorella sono ora piantonati in ospedale, ricoverati per ustioni. Un terzo risulta irreperibile. Sarebbe stata la donna a innescare l’esplosione.
Nello scoppio sono rimasti feriti 11 carabinieri, trasportati – in codice rosso, non in pericolo di vita – in quattro ospedali della zona. Tre i militari che risultano illesi. Lesioni anche per 4 agenti delle Uopi (Unita’ operative di pronto intervento) della Polizia di Stato.
Non e’ la prima volta che, per scongiurare uno sgombero, gli occupanti saturano gli ambienti di gas. Gia’ nell’ottobre del 2024, esattamente un anno fa, lo avevano fatto. In quell’occasione lo sgombero era stato rinviato, gli ambienti erano stati arieggiati e tutto si era risolto senza incidenti. All’origine del gesto sembra ci fossero problemi finanziari e ipotecari.
Cordoglio e dolore da tutto il mondo politico. Il ministro dell’Interno Piantedosi parla di “bilancio terribile”. “Siamo sul posto – dice la sindaca di Castel d’Azzano, Elena Guadagnini – e siamo ancora sconvolti e interdetti da quanto accaduto. In questo momento di profondo dolore, esprimo le mie piu’ sentite condoglianze e la mia totale vicinanza all’Arma dei Carabinieri, alle famiglie dei tre militari caduti e a tutti i loro colleghi feriti nell’adempimento del loro lavoro”.
(articolo in aggiornamento)