Due regioni italiane, Valle d’Aosta e Marche, sono state chiamate al voto per il rinnovo dei rispettivi Consigli regionali. Nella piccola regione alpina, lo scrutinio è già in fase avanzata e i risultati parziali vedo in vantaggio l’Union Valdotaine con il centrodestra che non sfonda. Nelle Marche lo spoglio è in corso: Acquaroli, presidente uscente di centrodestra, è avanti su Ricci (centrosinistra).
Valle d’Aosta: equilibrio instabile tra autonomisti e centrodestra
Con il 54% delle schede scrutinate, in Valle d’Aosta emerge un sostanziale equilibrio tra l’Union Valdôtaine, principale forza autonomista storica, e la coalizione di centrodestra. L’Union Valdôtaine guida il conteggio con il 30,9% dei voti, seguita a brevissima distanza dal centrodestra con il 30,34%. Quest’ultimo è suddiviso tra Fratelli d’Italia (10,99%), Forza Italia (10,54%) e Lega (8,81%), evidenziando una buona distribuzione interna. Terza forza regionale sono gli Autonomisti di centro, al 14,34%, mentre il Partito Democratico si ferma per ora all’8,01%. Seguono Alleanza Verdi-Sinistra (6,09%), Valle d’Aosta Aperta (5,62%) e Valle d’Aosta Futura (4,70%). Nessuna forza politica si avvicina alla soglia del 42% necessaria per ottenere il premio di maggioranza, rendendo quindi inevitabile una ripartizione proporzionale dei 35 seggi del Consiglio regionale. L’affluenza è risultata variegata nei diversi Comuni: il picco si è registrato a Valgrisenche con il 90,42%, mentre la partecipazione più bassa si è vista a Courmayeur, con il 50,57%. Per il Comune di Aosta, l’affluenza alle comunali è stata del 57,64% (16.480 votanti su 28.590), in calo rispetto al 64,22% del 2020. Tutti i 44 Comuni con una sola lista hanno comunque superato la soglia di validità del 40%, garantendo la legittimità del voto.
Marche: affluenza in calo
Nelle Marche, dove il voto si è svolto su due giornate, i seggi si sono chiusi alle 15. La prima giornata di voto si è conclusa ieri con un’affluenza del 37,71%, in netto calo rispetto al 42,72% registrato nella stessa fase delle elezioni del 2020. Hanno già votato 499.917 cittadini marchigiani. A livello provinciale, il calo è omogeneo: Ancona si attesta al 37,72% (contro il 42,96% del 2020), Ascoli Piceno al 36,26% (41,07%), Fermo al 38,37% (43,05%), Macerata al 35,82% (40,51%) e Pesaro e Urbino al 40,07% (45,34%). Nei capoluoghi di provincia, le affluenze rispecchiano questo trend: Ancona 37,89%, Ascoli Piceno 38,74%, Fermo 43,06%, Macerata 39,81%, Pesaro 42,88%. Complessivamente, l’affluenza si è attestata attorno al 50%, in calo di nove punti percentuali rispetto al 2020. Sul piano dei risultati, i riflettori restano puntati sulla tenuta del centrodestra, attualmente alla guida della Regione, e sulla capacità del centrosinistra di recuperare consenso.