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Regionali, nelle Marche vince Acquaroli. In Val d’Aosta maggioranza autonomista


Un segnale positivo per il centrodestra dalla elezioni regionali. Nelle Marche si conferma Acquaroli, esponente di Fratelli d’Italia. Anche la Valle d’Aosta ha votato: si profila una maggioranza autonomista. Ad Ancona Francesco Acquaroli, presidente uscente di centrodestra, è stato dato già vincente a metà dello spoglio. Ha poi vinto con il 52,4 %, con lo sfidante al 44,4. “Da domani saremo al lavoro per la Giunta, dedico questa vittoria a Giorgia Meloni che ha sempre creduto in me”

Valle d’Aosta: l’Union torna ai tempi d’oro

Concluso lo scrutinio, in Valle d’Aosta vince l’Union Valdôtaine con il 32% dei voti, seguita dal centrodestra con il 29,4%, gli autonomisti di centro si fermano al 14,1.% Il Pd è all’8, l’alleanza Verdi Sinistra al 6,3. Nel 2020 UV ebbe il 15,8%. Nessuna coalizione o lista ha superato la soglia del 42%, che avrebbe comportato un premio di maggioranza.

I 35 seggi verranno pertanto distribuiti su base proporzionale. Il nuovo Consiglio regionale sara’ cosi’ composto: 12 consiglieri per il partito autonomista Union Valdotaine, 11 per la coalizione di centrodestra (4 per Ensemble Insieme – Forza Italia e Renaissance, 4 per Fratelli d’Italia, 3 per Lega), 6 per gli autonomisti di centro (Pour l’Autonomie, Rassemblement Valdotain e Stella alpina), 3 per il Partito democratico e 3 per Alleanza Verdi Sinistra. Uv e autonomisti di centro potrebbero pertanto formare da soli una maggioranza con 18 seggi su 35.

Tutti i 44 Comuni con una sola lista hanno comunque superato la soglia di validità del 40%, garantendo la legittimità del voto.

Marche: affluenza in calo. Ricci: “Una corsa impari”

Nelle Marche, dove il voto si è svolto su due giornate, i seggi sono stati chiusi alle 15. Complessivamente, l’affluenza si è attestata attorno al 50%, in calo di nove punti percentuali rispetto al 2020. La vittoria del presidente uscente, che è di Fratelli d’Italia, è stato salutata con soddisfazione da tutti i membri del governo, da Tajani a Salvini (nella foto, un comizio del centrodestra in campagna elettorale).

Il candidato sconfitto dichiara: “Abbiamo costruito un progetto di cambiamento per le Marche perché siamo molto preoccupati, ma i marchigiani hanno scelto la continuità, sapevamo che era una battaglia complicatissima, mi sono messo a disposizione di questo progetto, ho dato il 200 per cento di quello che potevo dare e penso si sia visto”, continua Matteo Ricci. Le forze in campo erano sbilanciate, per ogni nostro manifesto ce ne erano sei degli altri, è stata una lotta impari dal punto di vista delle risorse. C’è amarezza per ciò che mi è successo personalmente, ricevere un avviso di garanzia in piena campagna elettorale mi ha colpito, mi ha colpito la strumentalizzazione sui media dell’altra parte politica e purtroppo qualche effetto l’ha avuto”. 

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