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Berruto: “Italia-Israele non va giocata”

ROMA- Italia-Israele del 14 ottobre a Udine, valida per le qualificazioni ai Mondiali di calcio del 2026, ‘è una partita che non dovrebbe proprio essere giocata’. Lo dice all’Adnkronos il deputato e responsabile Sport del Pd, nonché ex ct della Nazionale di pallavolo, Mauro Berruto, promotore nei giorni scorsi di una proposta di esclusione di Israele dalle competizioni sportive, al pari di quanto avvenuto con la Russia dopo l’aggressione all’Ucraina.

“Sono consapevole che non tocchi agli organismi sportivi italiani decidere su questo ‘ban’ ma a quelli internazionali coinvolti, in questo caso Fifa e Uefa, così come il Cio per gli altri sport, però mi chiedo: cosa possiamo fare noi. Non mi immagino né chiedo di non far scendere in campo la nazionale, ma non possiamo rimanere in silenzio”. Insomma, “c’è una doppia morale: e prima della Russia fuori per l’aggressione all’Ucraina ricordo anche il Sudafrica, fuori 24 anni per apartheid”.

“Servirebbe un gesto come quello di Panatta e Bertolucci in Coppa Davis contro il Cile di Pinochet”, ha dichiarato Berruto, riferendosi alle magliette rosse indossate nel 1976. Secondo l’ex allenatore, la Figc dovrebbe prendere posizione, anche alla luce del contesto internazionale: “Quella partita non dovrebbe esserci”.

Berruto sottolinea inoltre il doppio standard rispetto agli atleti russi, che possono gareggiare solo se non sostengono apertamente Putin: “Nel mondo dello sport israeliano sono sono tantissime le manifestazioni esplicite di appoggio alle politiche di Netanyahu e questo ovviamente elimina anche quell’ultimo alibi”. Infine, il parlamentare si attende proteste da parte del pubblico udinese, tradizionalmente attento ai temi civili: “immagino che ci saranno anche delle dimostrazioni di chi è contrario a questa partita”.

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