Lavoro al Quirinale e poi serata in famiglia con figli e nipoti. Dal suo insediamento, sei governi: Renzi, Gentiloni, 2 Conte, Draghi, Meloni
Un compleanno sobrio. Così oggi Sergio Mattarella oggi festeggia i suoi 84 anni e un primato istituzionale: 3.823 giorni al Quirinale, ovvero oltre dieci anni e mezzo da presidente della Repubblica. Una ricorrenza che il capo dello Stato celebra con una giornata di lavoro come le altre. Solo in serata, una cena in famiglia con i figli e gli adorati nipoti.
Come da tradizione, in questi giorni Mattarella è impegnato nella stesura del discorso del Ventaglio, che pronuncerà il 30 luglio nel consueto incontro con la stampa parlamentare prima della pausa estiva. Le vacanze seguiranno il copione, qualche giorno di riposo nella tenuta presidenziale di Castelporziano, poi il soggiorno più lungo a Villa Ausserer, a Castelrotto, in Alto Adige, residenza già scelta in passato anche da Carlo Azeglio Ciampi.
Quello che si conclude è stato un anno complesso, segnato dalle crescenti tensioni internazionali – dalla guerra in Ucraina al conflitto a Gaza, fino all’incognita Trump e alla questione dei dazi americani – e anche da un episodio di salute che ha preoccupato il Paese. Lo scorso aprile il presidente è stato ricoverato per due giorni allo Spirito Santo di Roma per l’impianto di un pacemaker.
Mattarella è il secondo presidente della Repubblica a essere stato rieletto, dopo Giorgio Napolitano, che però si dimise dopo due anni dal secondo mandato. Lui ha già superato abbondantemente il terzo anno dalla rielezione, avvenuta a inizio 2022 dopo una lunga e infruttuosa ricerca di un successore da parte delle forze politiche. «Avevo altri progetti», ha ricordato più volte.
Dal suo insediamento ha visto alternarsi sei governi: Renzi, Gentiloni, Conte I e II, Draghi e l’attuale esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Amato dai suoi “concittadini”, come preferisce dire – Mattarella è diventato un punto di riferimento per il Paese.
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Anche nell’ultimo anno, nei suoi discorsi pubblici – a partire da quello di fine anno – il presidente ha lanciato appelli alla coesione, a un confronto civile e alla moderazione dei toni, soprattutto online. «Sui social – disse la notte di Capodanno – circolano troppo odio e rabbia, con la tendenza a identificare avversari, talvolta addirittura nemici, contro i quali si praticano forme di aggressività. Tutto questo distrae e rende più difficile affrontare i veri problemi dei cittadini: il lavoro che manca, le disparità retributive, le diseguaglianze».