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Manovra, Meloni serra i ranghi: modifiche su banche e affitti brevi

Allo studio modifiche su banche, affitti brevi, oro da investimento e condoni. Attesa una riunione conclusiva la prossima settimana

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Resta segnato dalle tensioni interne alla maggioranza il cammino della legge di Bilancio. Rivalità sui temi che si traduce in braccio di ferro, come quella sulla casa tra Lega e Fratelli d’Italia, con il primo – che sulle sanatorie sul mattone ha investito da tempo – a dire no al condono che il secondo ha declinato in quattro emendamenti segnalati.

Il blitz del Carroccio sullo sconto di 20 euro (da 90 a 70) del canone Rai ha rispolverato il duello con Forza Italia già andato in scena lo scorso anno, quando gli azzurri riuscirono a stopparlo votando contro insieme alle opposizioni, salvaguardando così gli interessi di Mediaset. Ancora, il rilancio della Lega sull’Irap a carico della banche – dal 2 al 2,5% – ha trovato l’appoggio di FdI ma FI, che a fatica ha digerito l’aumento del balzello sul sistema creditizio e delle assicurazioni, continua a fare muro.

Meloni arbitra tra i leader

È in questo clima, ad alto tasso di conflittualità, che si è svolto il vertice di maggioranza cui, chiuso il Cdm, hanno preso parte ieri pomeriggio la premier Giorgia Meloni, nel ruolo di arbitro e, insieme al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, di “custode” dell’impianto e dei della manovra, il vicepremier Antonio Tajani, il viceministro del Mef, Maurizio Leo, il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, i presidenti dei senatori di FdI, Lucio Malan, e di Forza Italia, Maurizio Gasparri, della Lega, Massimiliano Romeo. Assente l’altro vicepremier, Matteo Salvini, impegnato in un evento elettorale in Puglia.

L’intesa sulle modifiche

L’obiettivo definire il perimetro delle modifiche che riscriveranno la legge di Bilancio al vaglio del Parlamento, trovando un punto di caduta sugli interventi più controversi. Affitti brevi, l’estensione dell’iperammortamento, il regime fiscale sui dividendi, l’ampliamento dell’esenzione dell’Isee sulla prima casa, e le misure per favorire l’emersione dell’oro da investimenti sono stati i principali temi al centro del confronto che, a quanto pare, non è stato risolutivo. L’istruttoria continua. Palazzo Chigi, in una nota, ha definito l’incontro “proficuo e costruttivo”, rinviando alla prossima settimana per “una riunione conclusiva, alla luce delle proposte emerse e su cui il Governo sta proseguendo l’attività di approfondimento”.

Nodi aperti: cedolare secca e rottamazione

I temi sono dibattuti e i ritocchi o i nuovi richiedono rinunce o opportune coperture, così per la cancellazione della tassa sui dividendi e dell’aumento della cedolare secca sugli affitti brevi, l’allargamento della rottamazione, fino al sostegno alle famiglie per le scuole paritarie e al taglio del canone Rai.

Il condono: scontro FdI–Lega

A fare cassa punta il condono promosso da Fratelli d’Italia su cui la Lega pone il veto. In particolare, Matteo Salvini si è detto contrario alla riapertura dei termini del condono edilizio del 2023 – riguarda tutta Italia, ma interessa di più la Campania che all’epoca sotto la guida di Bassolino non aderì – proponendo un tempo massimo di 6 mesi agli enti locali «per evadere i milioni di condoni che giacciono anche dagli anni ’80, rispondendo alle migliaia di cittadini che hanno fatto domanda di condono 5 anni fa o 40 anni fa, pagando». In caso di mancata risposta, ha sostenuto, «vale il silenzio assenso, e vuol dire che quell’immobile ha tutti i diritti e tutti i permessi». Per la Lega la priorità resta «chiudere con la pace fiscale e la rottamazione di quante più cartelle esattoriali possibili», ha ribadito Salvini dalla Puglia.

L’oro da investimento

La caccia alle risorse ha ispirato gli emendamenti segnalati di Forza Italia e Lega sulla tassa per la rivalutazione dell’oro da investimento. Quello degli azzurri, firmato dal capogruppo Maurizio Gasparri, è legato alla tassazione dei dividendi: sopprime l’articolo 18, da cui il governo punta a ottenere circa un miliardo e come copertura si prevede una aliquota agevolata al 13% sulla rivalutazione del metallo prezioso.

Quello della Lega, a prima firma del capogruppo Romeo, ricalca la proposta messa a punto dal deputato Giulio Centemero, che prevede una aliquota al 12,5% sulla rivalutazione e stima un gettito fino a 2 miliardi. Sul punto sarebbero emersi i dubbi della Ragioneria dello Stato, secondo cui la misura non porterebbe maggiori entrate.

Le riserve auree della Banca d’Italia

L’oro è anche nel mirino di FdI che punta a sancire che le riserve auree della Banca d’Italia (circa 200 miliardi) sono di proprietà del popolo italiano. «Si tratta di un’affermazione di principio, non c’è nessuna intenzione di venderle come ha fatto la Francia 15 anni fa o di mutare nulla», ha assicurato Malan.

Irap, banche, affitti brevi

La Lega punta ad aumentare l’aliquota dell’Irap per banche ed assicurazioni da 2 a 2,5 punti percentuali per recuperare gettito, proposta cui si era accodata anche Fratelli d’Italia mirando a evitare l’aumento dell’imposta su holding e piccole banche.

Durante l’incontro a Palazzo Chigi sarebbe stata valutata la possibilità di un ulteriore incremento di uno 0,5% solo per i grandi istituti di credito, salvaguardando quelli medio-piccoli. Una mediazione sarebbe stata raggiunta anche sugli affitti brevi: per chi ha fino a tre immobili la tassazione resterebbe al 21%.

Rendite estere e la frenata del Mef

Si sarebbe affrontata anche la possibilità di una estensione dell’iperammortamento al 27% e di un piccolo intervento sulle rendite finanziarie estere. In serata, tuttavia, è arrivata la frenata di Giorgetti: una nota del Mef ha definito prive di fondamento le indiscrezioni post vertice sulle modifiche.

Le altre coperture: pacchi extra-Ue e Mes

Intanto, tra le altre coperture indicate nei segnalati, compare anche la tassa di 2 euro sui pacchi extra-Ue, mentre la Lega punta a vendere quote del Meccanismo Europeo di Stabilità ad altri Stati per finanziare con 5 miliardi il Fondo per la riduzione della pressione fiscale. La Lega, poi, ha riscritto il Piano casa con risorse per 877 milioni.

Buono scuola e agevolazioni

Tra gli emendamenti onerosi entrati nel fascicolo, figura anche il “buono scuola” proposto da Forza Italia, fino a 1.500 euro a studente per l’istruzione paritaria. La Lega propone invece la possibilità per i Comuni di estendere alle paritarie l’esenzione dell’Imu. Noi Moderati propone la cedolare secca al 15% sugli affitti lunghi, per incoraggiare le locazioni abitative rispetto agli affitti turistici, con un costo stimato di 860 milioni.

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