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Manovra, intesa della maggioranza sul nodo banche: novità su pensioni e Irpef

Arrivata ieri in serata, dopo un vertice di maggioranza, l’intesa sul prelievo a banche e assicurazioni che ha bloccato per giorni il governo

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Arriva in serata, al termine di un vertice tra i leader della maggioranza, l’intesa sul prelievo a carico di banche e assicurazioni, il centro della manovra da 18 miliardi, che ha tenuto per giorni alta la tensione nella coalizione di governo. Qual è il punto di caduta? Si profila l’utilizzo di più interventi per raggiungere il risultato di gettito previsto, 4,4 miliardi. Ci sarebbe comunque la tassa del 27,5% sugli utili messi a riserva. Arriveranno dalle banche e dalle assicurazioni, dunque, circa cinque dei sei miliardi che rappresentano le entrate della legge di bilancio che il Cdm dovrebbe varare questa mattina. Il resto arriverà da nuovo deficit o rimodulazione delle spese. «Le banche saranno felici di pagare», aveva detto Matteo Salvini, con l’aria di chi sta annunciando un pranzo di gala. Gli istituti di credito «metteranno con gioia» 5 miliardi sul tavolo dello Stato.

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Dall’altra parte della barricata, però, Antonio Tajani parlava un’altra lingua. Altro che tasse sugli extraprofitti: «non so neanche cosa siano, è roba da Unione Sovietica». Il vicepremier forzista è convinto che tassare i profitti record degli istituti sia come tirare una secchiata d’acqua ghiacciata ai mercati: si rischia lo spavento, la fuga e magari pure un raffreddore finanziario. Insomma, Salvini vuole il banchetto, Tajani non vuole apparecchiare. Due vicepremier, due linee opposte, un’unica manovra da scrivere. E mentre a Palazzo Chigi si litiga nel corso di un ultimo vertice notturno i contabili del Tesoro fanno i conti veri: servono soldi, e tanti. La soluzione? Secondo le indiscrezioni, dovrebbe arrivare oggi in Consiglio dei ministri, dove si tenterà di quadrarli, questi benedetti numeri. Perché, dietro le schermaglie ideologiche, un dato è già nero su bianco: il contributo da banche e assicurazioni non sarà una tantum. di 4,4 miliardi nel 2026, altri 4,4 nel 2027 e 3 miliardi nel 2028. In totale, 11 miliardi in tre anni. Non proprio un pranzo di gala. Per il resto la manovra non incontra ostacoli.

Irpef

La misura centrale della manovra punta a tagliare il secondo scaglione dell’aliquota dal 35 al 33%, riguarda il ceto medio in una fascia di reddito tra i 28mila e i 50mila euro e il beneficio arriverebbe a un massimo di 440 euro l’anno. La norma peserà per circa 9 miliardi in tre anni (2,7 miliardi l’anno). Il beneficio sarà limitato per i redditi più alti.

Rottamazione

Fonti di maggioranza spiegano che un’intesa di massima ci sarebbe. La pace fiscale in primis non riguarderebbe le omesse dichiarazioni dei redditi e non avrebbe una prima rata più pesante; sarebbe, inoltre, confermata la scansione in 56 rate bimestrali di 9 anni.

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Pensioni

La spesa ammonta nel 2026 a 460 milioni di euro (pari allo 0,02% del Pil). L’anno prossimo si ipotizza un proseguimento di Opzione donna, Ape sociale e Quota 103. Nella manovra il governo sterilizzerà l’aumento dell’età pensionabile solo per i lavori gravosi e usuranti, introducendo poi un aumento graduale dei requisiti.

Salari

Per favorire l’adeguamento salariale al costo della vita, nella legge di bilancio, vengono stanziati per l’anno prossimo 2 miliardi. L’ipotesi è quello di favorire gli aumenti contrattuali e di rafforzare il rapporto tra salario e produttività con un’aliquota ridotta: l’ipotesi è quella del 10%. Meno fisco anche sul salario accessorio della Pa.

Figli

Novità in arrivo in manovra sul fronte delle detrazioni che potrebbero andare in favore delle famiglie con un solo figlio. Potrebbe arrivare un’equiparazione tra chi ha uno o due figli, con un analogo coefficiente di correzione, per le detrazioni sopra i 75 mila euro di reddito, modulati per quest’anno in base al numero dei figli.

Famiglia e caregiver

Il pacchetto prevede per il 2026 risorse per 1,6 miliardi. Il potenziamento del bonus per le lavoratrici madri con almeno 2 figli e con redditi annui sotto i 40mila euro. Quindi il rifinanziamento per due anni della “Carta dedicata a te” destinata all’acquisto di beni alimentari di prima necessità. Specifiche risorse sono destinate al completamento della riforma del ruolo di cura e di assistenza del caregiver familiare.

Casa

Confermato anche per il prossimo anno al 50% il bonus ristrutturazione sulla prima casa e al 36% quello sulla seconda.

Imprese

Il sostegno è di 3 miliardi di euro nel 2026, quindi credito d’imposta per quelle ubicate nelle Zes e rifinanziamento della Nuova Sabatini.

Sanità

Ai rifinanziamenti previsti l’anno scorso dalla legge di bilancio, pari a oltre 5 miliardi per il 2026, a 5,7 miliardi per il 2027 e a quasi 7 miliardi per il 2028, si aggiungono 2 miliardi di euro per il 2026.

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Fondo sentenze

Prevista una tantum di 2 miliardi nel 2026, pari allo 0,09% del Pil.

PNRR

Dalla rimodulazione delle spese sono previste entrate per 5 miliardi l’anno prossimo.

Ministeri

Dalla spending review sono attese entrate per 2,3 miliardi nel 2026.

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