Il ministro dell’Economia: «L’aumento della spesa in difesa dovrà essere graduale»
«L’aumento della spesa in difesa dovrà essere graduale, onde garantire una coerenza con lo sviluppo dell’offerta nazionale e non spiazzare altre componenti di spesa con un impatto significativo sulla crescita potenziale del Paese e sul benessere dei cittadini»: così Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, nella relazione introduttiva al Documento programmatico di finanza pubblica.
Sulla necessità di aumentare la capacità di difesa a livello europeo, Giorgetti aggiunge: «L’Italia, pur avendo già espresso l’interesse a ricorrere allo strumento finanziario europeo Safe, ritiene necessario effettuare ulteriori approfondimenti sul più ampio tema delle capacità di difesa e sulle compatibilità finanziarie prima di decidere se avvalersi della clausola di salvaguardia nazionale. Ciò anche per non compromettere il consolidamento fiscale».
Per il resto, la prossima manovra finanzierà interventi per un ammontare di circa 16 miliardi. «Tenuto conto – dice Giorgetti – che la manovra dello scorso anno ha reso strutturali fondamentali misure quali quelle relative alla riduzione del carico fiscale sui redditi da lavoro, le missioni internazionali, il rinnovo dei contratti pubblici e ha finanziato, in misura rilevante, il livello del finanziamento del fondo sanitario nazionale e ha previsto la costituzione di fondi per gli investimenti e per la ricostruzione, la manovra 2026-2028 finanzierà interventi per un ammontare medio annuo di circa 0,7 punti percentuali di Pil».
All’orizzonte ci sono il taglio delle tasse e l’aumento delle risorse destinate alla sanità. «Con la manovra – annuncia Giorgetti – si darà luogo a una ricomposizione del prelievo fiscale, riducendo l’incidenza del carico sui redditi da lavoro, e si garantirà un ulteriore rifinanziamento del fondo sanitario nazionale. Inoltre, al fine di dare continuità agli interventi approvati dal Governo, saranno previste specifiche misure volte a stimolare gli investimenti delle imprese e a garantire la competitività».