Meno debito pubblico, più entrate tributarie e aumento dell’export a cui hanno contribuito gli Stati Uniti. L’Italia a luglio ha messo a segno un tris di risultati positivi dei suoi conti economici. La Banca d’Italia ha rilevato una flessione del debito pubblico di 14,5 miliardi rispetto a giugno che si è attestato così a 3056,3 miliardi. Un dato evidenziato è l’aumento della quota di debito pubblico in mano a stranieri. Gli investitori non residenti a giugno detenevano 1.032 miliardi di debito. Sono aumentate poi del 13% (7,9 miliardi), rispetto allo scorso anno, le entrate tributarie che hanno raggiunto a luglio quota 68,3 miliardi. Nei primi sette mesi sono state pari a 325,6 miliardi con una crescita del 5,3% (16,4 miliardi) sullo stesso periodo del 2024.
Andamento positivo infine per le esportazioni. Secondo il report dell’Istat, relativo a luglio, le spedizioni sono salite rispetto a giugno dell’1,2%, sostenute dagli acquisti dei Paesi extra Ue, mentre l’import ha segnato +0,7%. Crescita significativa su base annua: +7,3% in valore e + 6,9% in quantità. Anche sul risultato tendenziale hanno inciso i mercati extra Ue con un balzo del 9,9%, mentre quelli europei si sono fermati a +4,8%. E sono sempre i Paesi terzi con +13,1% ad aver determinato l’incremento dell’import del 6,1%. La quota dalla Ue è stata dello 0,8%. A tirare sui mercati esteri sono stati i mezzi di trasporto (+45,6), seguiti da farmaceutica (+28,5%), metalli (+7%) e alimentari (+6,1%). A zavorrare le spedizioni gli autoveicoli con -5,3%, gli apparecchi elettrici (-3,8%) e i prodotti chimici (-2,3%).
Il mercato americano si è confermato uno sbocco rilevante mettendo a segno +24,1%. Ma sono anche cresciuti in modo esponenziale (+101%) gli acquisti dagli Stati Uniti. Il saldo commerciale a +7.908 milioni ha superato i +6.817 milioni di luglio 2024, mentre il deficit energetico si è ridotto. Soddisfatto del risultato il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che vede più vicino il traguardo dei 700 miliardi di export che il Governo vuole raggiungere entro la fine della legislatura. «Riteniamo positiva – ha commentato Tajani – la crescita dell’export nei primi mesi del 2025, in un quadro geopolitico e macroeconomico complesso come quello odierno. Siamo particolarmente soddisfatti nel vedere aumentare in maniera significativa le nostre esportazioni verso i Paesi extra Ue che sono al centro del Piano d’azione per l’export che abbiamo lanciato a marzo».
A rovinare la festa il Codacons che ha definito “dopato” dai dazi imposti dagli Usa il dato sull’export poiché alla vigilia dell’introduzione delle tariffe c’è stata un’accelerazione dei flussi. Per il Codacons si tratta «di una mera illusione ottica» e gli effetti negativi si vedranno in autunno «con ricadute per l’export e per migliaia di imprese nazionali». Intanto si continua a puntare sulla promozione soprattutto negli Usa. Nel prossimo anno infatti è in programma il “Tour Mondiale Amerigo Vespucci Nord America 2026”.