Home / Economia / Cibo sempre più caro, l’inflazione rallenta ma la spesa no

Cibo sempre più caro, l’inflazione rallenta ma la spesa no

di

L’inflazione si ridimensiona, ma i prezzi dei prodotti alimentari crescono. E c’è chi grida alla speculazione. A rimettere sotto tiro i listini dell’agroalimentare è stata la nota dell’Istat sull’andamento dell’economia italiana. Ad agosto l’indice dei prezzi ha segnato un aumento 1,6%, dall’ 1,7% di luglio. Per i prodotti della tavola non c’è stata tregua con un incremento del 4% rispetto ad agosto 2024. Restano dunque osservati speciali. Dal 2019 al 2025 cibo e bevande sono risultati più cari di oltre il 30%. La forte impennata c’è stata tra la fine del 2021 e i primi mesi del 2023, poi è proseguito un trend di crescita più moderato.

Il fenomeno ha riguardato tutti i Paesi europei e l’Italia risulta più virtuosa nel confronto con la media Ue (+39,2), ma anche con Germania (+40,3%) e Spagna (+38,2). Trattandosi di prodotti di prima necessità il mal comune non è comunque mezzo gaudio. Il risultato per i consumatori italiani è un carrello della spesa più caro, poiché i beni alimentari rappresentano l’88,5% del suo contenuto. Non va molto meglio per i servizi, anche questi in ascesa, spinti dai trasporti (+2,1% in termini congiunturali). E l’aspetto preoccupante è l’ampliamento della platea dei consumatori che si attende un rialzo dell’inflazione.

Assoutenti ha ribadito come i maxi-rincari nel settore alimentare non solo impoveriscano le famiglie, ma portino a modifiche nelle abitudini degli italiani, «costretti a tagliare la spesa per cibi e bevande e a rivolgersi sempre più a prodotti low cost». Per Codacons c’è il rischio che questa situazione sia dovuta a speculazioni: «Prima il Covid, poi il caro-energia e infine la guerra in Ucraina hanno spinto al rialzo i prezzi al dettaglio nel comparto alimentare, al punto che oggi fare la spesa costa quasi un terzo in più rispetto al 2019. Ma quando l’effetto di queste emergenze è terminato, i listini non sono tornati alla normalità». Da qui la richiesta di un intervento di Antitrust e Mister Prezzi.

Tag:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *