L’attuazione delle opere del Pnrr e del Pnc procede “in linea con gli obiettivi europei”. Ma emergono “criticità” legate soprattutto a ritardi nelle opere più complesse, come carceri e linee ferroviarie regionali che, dato lo stato dell’arte, “non promettono il raggiungimento dei risultati programmati al giugno 2026”. È la fotografica del primo semestre 2025 scattata dalla Corte dei Conti, che nel fare il punto sulla situazione attuale, lancia anche un avvertimento per quello che accadrà dopo il 2026, quando cioè il Pnrr sarà concluso: il rischio – è il monito della magistratura contabile – è che gli Enti locali si trovino a quel punto più senza soldi e personale per far funzionare le opere realizzate.
Il raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi previsti “procede in linea con quanto concordato a livello europeo”, spiega la Corte dei Conti nella relazione, in cui sono stati esaminati 16 interventi del Pnrr e 4 programmi del Pnc. Sono infatti “in fase realizzativa la grandissima parte degli interventi monitorati che, in linea con le previsioni attuali, dovrebbero trovare conclusione negli ultimi due anni del Piano, al netto di eventuali interventi strutturali, che potrebbero intervenire nel corrente biennio 2025-2026”. Al 30 giugno 2025, intanto, lo stato di progressione della spesa per tutto il Pnrr è pari al 53,49% delle risorse programmate in relazione al periodo 2020-2025 ed al 39,12% di quelle previste per l’intera durata del Piano.