Il premio assegnato dall’Accademia di Svezia: “Per la sua opera avvincente e visionaria che riafferma il potere dell’arte”
È László Krasznahorkai il vincitore del Nobel per la Letteratura. Oggi l’Accademia di Svezia gli ha assegnato il premio: “per la sua opera avvincente e visionaria che, nel mezzo del terrore apocalittico, riafferma il potere dell’arte”. Susan Sontag lo aveva definito “il maestro dell’Apocalisse”.
“Quello che sta accadendo in Ucraina ci fa pensare che la forza maggiore vincerà sulla forza minore – ha deetto intervistato dall’Ansa in occasione di Libri come –. Tuttavia, contro qualsiasi potere distruttivo, l’unico modo per combattere è la debolezza della gentilezza.”
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Krasznahorkai ha costruito una letteratura unica, fatta di attese e sospensioni, di ritorni e ossessioni. Frasi lunghissime, incalzanti che si susseguono come una colata lavica di parole, senza pause né respiro, in un ritmo ipnotico che trascina il lettore dentro il vortice della narrazione. Nei suoi romanzi scorrono le speranze e le paure di un’umanità che non crede più nel cambiamento e che non cambierà. Il suo nuovo romanzo, Panino non c’è più, uscirà in Italia per Bompiani nel 2026. Dal libro Satantango è nato nel 1994 il celebre film diretto insieme a Béla Tarr, che ne ha consacrato la fama internazionale.
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Nato nel 1954 a Gyula, nel sud-est dell’Ungheria, vicino al confine con la Romania, Krasznahorkai ha trasformato in materia narrativa la desolazione rurale della sua terra. Autore di romanzi e raccolte di racconti premiati in tutto il mondo, ha vinto l’International Man Booker Prize nel 2015, il National Book Award for Translated Literature nel 2019, ed è stato finalista al Premio Gregor Von Rezzori e al Premio Strega Europeo 2017. Il Nobel, che riceverà il 10 dicembre, corona una carriera da anni indicata tra le più meritevoli del riconoscimento. In Italia le sue opere sono pubblicate da Bompiani.