Concluso alle 18 lo sciopero nazionale del trasporto ferroviario proclamato dai sindacati autonomi Usb, Sgb e Assemblea Nazionale PDM/PDB. Uno sciopero che ha provocato cancellazioni e ritardi in tutta Italia, con conseguenze che, come spiegato da Fs, potrebbero protrarsi anche oltre l’orario ufficiale di termine della protesta.
Particolarmente colpita è stata la stazione di Roma Termini, dove numerosi treni sono stati soppressi o viaggiano con forti ritardi, costringendo pendolari e turisti a rivedere i propri piani di viaggio. Cancellate, tra le altre, le corse da Pisa, Velletri, Napoli, Milano, Albano e Civitavecchia, così come le partenze verso Milano Centrale delle 11.50, 12.20 e 12.50.
Colpita anche Napoli Centrale, con cancellazioni e ritardi diffusi sia per l’Alta Velocità sia per i collegamenti regionali. Tra le partenze soppresse figurano i convogli AV per Milano delle 10.25, 11.25 e 11.55 e il Regionale delle 11.20 diretto a Roma Termini. Nonostante i disagi, nello scalo partenopeo non si segnalano resse o code agli sportelli di assistenza.
A Milano Centrale numerose corse sono state annullate o hanno accumulato ritardi, con conseguenze anche sugli scali di Milano Garibaldi e Rogoredo. Più contenuti i problemi a Bologna, dove in mattinata sono stati cancellati alcuni treni ad Alta Velocità ma senza provocare un impatto strutturale sui traffici.
In Veneto, segnalate cancellazioni di Regionali e ritardi anche sui Frecciarossa. A Venezia Santa Lucia, gli arrivi e le partenze risultano in gran parte regolari, con l’eccezione di tre treni regionali soppressi provenienti da Trieste, Bologna e Verona. Più gravi i disagi per l’Alta Velocità: un convoglio in arrivo da Milano ha accumulato 55 minuti di ritardo, mentre un altro da Napoli ha viaggiato con 20 minuti di scarto.
Ferrovie dello Stato invita i passeggeri a informarsi con attenzione prima di recarsi in stazione. Le informazioni aggiornate sui collegamenti sono disponibili sull’app Trenitalia, nella sezione Infomobilità del sito, sui canali social e web del gruppo.
Sul fronte regionale, sono garantiti i servizi essenziali previsti in caso di sciopero nei giorni feriali, nella fascia protetta tra le 6 e le 9 di venerdì 5 settembre. Nonostante ciò, i sindacati confermano la prosecuzione della mobilitazione fino alle 18.