A un giorno dal 700º della prigionia degli ostaggi a Gaza, il presidente israeliano Isaac Herzog ha incontrato in Vaticano Papa Leone XIV e la leadership politica della Santa Sede, chiedendo al pontefice di contribuire con la sua influenza agli sforzi per la loro liberazione. «I 48 uomini e donne ancora in cattività si trovano in pericolo immediato e grave», ha sottolineato Herzog, invocando un’intensificazione delle pressioni internazionali e proponendo che il Papa riceva personalmente le famiglie degli ostaggi.
Durante il colloquio, ampio spazio è stato dedicato anche al tema della convivenza religiosa in Terra Santa. Secondo la nota diffusa dalla Presidenza israeliana, Herzog ha affrontato «la situazione delle comunità cristiane in Israele, in Cisgiordania e a Gaza», tema spesso al centro delle critiche mosse dal Vaticano alle politiche di Tel Aviv. «Si tratta di una questione molto importante e delicata – ha dichiarato il presidente –. Ho parlato delle comunità cristiane presenti in Israele, del dovere di tutelarle e svilupparle, ribadendo l’impegno chiaro e inequivocabile dello Stato d’Israele per la libertà di religione, di culto e per la protezione dei cristiani nei Luoghi Santi».
La discussione ha toccato anche la lotta globale contro l’antisemitismo e la necessità di proteggere le minoranze nel Medio Oriente, con riferimento particolare alle comunità cristiane e a quella drusa in Siria. Il Vaticano ha sollevato il tema della crisi umanitaria nella Striscia di Gaza. Herzog, consapevole della forte eco internazionale, ha descritto «lo sforzo massiccio in atto da parte di Israele, che ha già modificato in modo significativo la realtà sul terreno».
All’incontro hanno preso parte anche il Segretario di Stato Pietro Parolin e il ministro degli Esteri vaticano, l’arcivescovo Paul Richard Gallagher. Per Herzog, la scelta del pontefice – insediatosi da poco – di riceverlo a così breve distanza dall’inizio del suo mandato rappresenta «una dichiarazione di grande rilievo, che riflette l’importanza attribuita alle relazioni tra Santa Sede, Stato di Israele e popolo ebraico».
Il presidente israeliano ha infine invitato Leone XIV a compiere una visita in Israele, definendo l’eventuale viaggio un segnale di amicizia e dialogo in una fase di forte tensione e sensibilità diplomatica.