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Violenza nel Milanese, 18enne trascinata nel bosco da uno sconosciuto

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La questione sicurezza con relativi numeri resta in primo piano anche all’indomani dello stupro ai danni di una ragazza di appena 18 anni, che ha denunciato di essere stata aggredita e violentata dopo la mezzanotte tra sabato 30 e domenica 31 agosto in una stazione ferroviaria dell’hinterland milanese.

Uno sconosciuto tuttora ricercato – forse un nordafricano – dopo essersi palesato improvvisamente davanti a lei e averla bloccata, l’ha trascinata in un’area verde poco lontana e più nascosta, mentre la giovane stava attraversando un sottopassaggio ferroviario della stazione di San Zenone al Lambro, più precisamente in via del Bissone, estrema periferia sud-orientale di Milano, per prendere un treno che l’avrebbe dovuta riportare a casa dopo aver fatto visita alla sorella.

L’ennesimo drammatico episodio si aggiunge alle «2.903 denunce di reato legate a episodi avvenuti su treni e nelle stazioni della regione presentate solo nei primi 6 mesi del 2025», riepiloga il consigliere regionale Pd, Simone Negri. Una media di oltre 16 denunce al giorno, con Milano in testa con 1.881 denunce, pari al 64,8% del totale. Le violenze sessuali denunciate sono state 24, con una media di quattro al mese, «di cui 17 verificatesi a bordo treno e 7 in stazione».

E da chi propone la chiusura dei sottopassi durante la notte, come l’assessore regionale alla sicurezza Romano La Russa, alla solita castrazione chimica di stampo leghista, le richieste sono ancora una volta all’insegna di “misure urgenti” e di una collaborazione trasversale tra i vari schieramenti politici.

Intanto, la Procura di Lodi e i carabinieri di San Donato Milanese, con il Nucleo investigativo di Milano sono al lavoro sui filmati acquisiti dalle telecamere della zona, più che mai fondamentali dal momento che nessun testimone sembra aver ha assistito all’accaduto.

I militari, insieme ai colleghi della Sezione investigazioni scientifiche, hanno perlustrato la zona della stazione di San Zenone al Lambro, alla ricerca di reperti che possano ricondurre a tracce biologiche dell’aggressore, mentre proseguiranno anche le analisi dei reperti biologici prelevati sulla ragazza.

La vittima, come è emerso dai referti medici, ha cercato di difendersi. La ragazza, infatti, presentava segni di colluttazione e in particolare quelli di un colpo alla testa, quando – dopo essere stata soccorsa sul posto da un’ambulanza – è stata visitata ancora in stato di choc dai medici della clinica Mangiagalli di Milano, specializzata nell’assistenza di vittime di reati sessuali, dove era stata portata dopo un primo passaggio al Policlinico.

Un’altra donna è stata molestata questa mattina su un filobus della linea 90 da un uomo poi rintracciato e denunciato grazie a un testimone.

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