WASHINGTON – Gli Stati Uniti si sono detti pronti a fornire asset di intelligence e capacità di sorveglianza e comando per sostenere eventuali garanzie di sicurezza occidentali a favore dell’Ucraina nel dopoguerra. Lo riferiscono fonti europee e ucraine, secondo cui l’amministrazione Trump sarebbe disponibile a partecipare a uno “scudo” aereo europeo a protezione del Paese.
Secondo il Financial Times, l’offerta americana riguarderebbe “strategic enablers” come intelligence, sorveglianza e ricognizione (Isr), comando e controllo, logistica e radar a supporto di un’eventuale forza deterrente guidata da Regno Unito e Francia. Washington non dispiegherebbe proprie truppe sul terreno, ma metterebbe a disposizione capacità decisive per coordinare e proteggere contingenti europei.
L’iniziativa segna una svolta rispetto alla posizione iniziale della Casa Bianca, che aveva escluso qualsiasi coinvolgimento diretto. Trump ha ribadito che gli Usa non invieranno soldati in Ucraina, ma “saranno coinvolti dal punto di vista del supporto, in particolare probabilmente per via aerea”.
Un piano preliminare elaborato dalle capitali occidentali prevede una zona demilitarizzata sorvegliata da peacekeeper di Paesi terzi, una linea difensiva gestita dalle forze ucraine addestrate dalla Nato e, più a ovest, una forza di deterrenza europea supportata da asset statunitensi.
Resta forte lo scetticismo di una parte dell’amministrazione Usa – incluso il segretario alla Difesa Pete Hegseth – e di vari governi europei riguardo all’impegno di truppe sul terreno. Intanto, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sollecitato di “accelerare i lavori” per definire in dettaglio la componente difensiva delle garanzie di sicurezza.
