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Alcaraz spegne il sogno di Fognini. In attesa di Sinner

Il tennista italiano a un passo dalla Storia nel suo ultimo, sembra, Championships in cui ha trascinato il campione in carica fino al quinto set

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WIMBLEDON – Quante cose avrebbe da raccontare l’erba dei diciotto campi di Wimbledon se potesse sussurrare quello che sente e vede. Ogni anno da 138 anni. Ieri ha raccolto i pensieri e i tormenti e le speranze di Fabio Fognini, a un passo dalla Storia nel suo ultimo – pare – Championships in cui ha trascinato il campione in carica Carlo Alcaraz fino al quinto set. È stato il match di apertura del torneo sul Centre court e di meglio i ventimila spettatori non potevano chiedere (7-5/6-7/7-5/2-6/6-0)…

Fino al quarto set 7-5/6-7/7-5/2-6 l’azzurro ha impegnato il numero 2 del mondo con la sua tecnica sopraffina fatta di angoli, accelerazioni, palle corte, volee, precisioni millimetrica. Ma la carriera di Fognini è stata, purtroppo, una storia di occasioni mancate e di talento sprecato. Nessun rimorso. Un giocatore è fatto di tante cose, talento certo, ma serve il carattere, il cinismo, la lucidità, “crescita” e maturazione. Passi che l’azzurro purtroppo non ha saputo fare. È uscito di scena così come era …

L’erba di Wimbledon, quindi. Djokovic se l’è mangiata, dopo aver vinto il torneo sette volte. Federer l’accarezzava, era il suo “playground”, lui l’ha vinto otto volte, una in più di Djokovic che però ha vinto più slam (24) di tutti e di sempre. Le sorelle Williams ne sono state le indiscusse regine, con il beneplacito del Royal box che qui ha la precedenza su tutto. Nadal ci si rotolava come sulla moquette. Sinner ci si mette a sedere nei momenti di riposo tra un allenamento e l’altro: meglio l’erba di u…

Certo, qualche big l’ha anche odiata chiamandola “campo per le vacche”. Tutti, più o meno, sono stati, sono e saranno sempre affascinati dal mistero dei diciotto campi da tennis degli Championships, Church road, SW19, Londra. Cioè Wimbledon. Qui è nato il tennis nel 1877. Per i professionisti e le professioniste della racchetta giocare qui è come poter tornare ogni volta nel grembo materno, nel luogo che origina e condiziona nel bene e nel male le loro vite. Per gli appassionati è come tornare a casa dop…

Ieri mattina con la puntualità di sempre i cancelli dell’Aeltc hanno aperto alle 10. Sarà così per la fortynight, le due settimane, ogni giorno dalle 10 alle 23 perché il regolamento del sobborgo a sud di Londra impone che dopo quell’ora non possano più esserci schiamazzi. E chi se ne frega dei diritti tv che pretendono, in base ai rispettivi fusi orari, di trasmettere sempre. Qui decidono i cittadini, i residenti, per i quali dopo le 23 non sono tollerati disturbi della quiete pubblica. Come quelli prov…

Possono esserci vari modi per raccontare Wimbledon: il rito; la tradizione; la storia; i cappellini di paglia o le bombette, gli abiti a fuori e le giacche a righe; la regola del bianco pur con qualche sopraggiunta correzione; l’esercito dei ball boys and girls e la cerimonia della copertura e scoperta dei campi: fragole e panna, il Pym’s e, infine, la mitica coda, The queue e la sua oggettiva unicità. La verità è che Wimbledon andrebbe raccontata dal punto di vista dell’erba.

Per ogni Campionato servono 10 tonnellate di semi rigorosamente rye grass (dopo vari tentativi è la più resistente alla bisogna) e 54 mila piante per trasformare il Centre Court in una grande serra ingraziosita da pareti di edera, ortensie e petunie declinate nei colori del rosa, del viola e del bianco. Il vero “direttore” del torneo è Mr Neil Stubley, head of court and horticulture, il capo dei campi e dei giardinieri che hanno a loro volta un ufficiale di campo, Marty Falconer, venticinque Campionati e…

La prima giornata di gioco ha già visto cadere molte teste coronate. Fuori il greco Stefanos Tsitsipas: l’ex n. 3 del mondo, ora 26, si è ritirato dopo aver perso i primi due set contro il qualificato francese Vincent Royer. Ha un problema alla schiena che persiste “e non so davvero cosa fare” ha detto sconsolato a fine match ipotecando il suo futuro. Fuori anche Danill Medvedev, il russo da anni nella top five e l’anno scorso mattatore qui a Wimbledon contro un Jannik Sinner che lottò invano fino al qui…

Ieri erano sette gli azzurri in gara. Oggi giocheranno il primo turno gli altri cinque. Buona la prima per Bellucci e Darderi. In serata erano ancora in campo Berrettini, Paolini, Zeppieri e Arnaldi.

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