ROMA – La Lega torna ad attaccare l’obbligo vaccinale, con Matteo Salvini che ribadisce: “Avere dubbi sull’obbligo vaccinale che non c’è nella maggior parte dei Paesi europei non penso sia antiscientifico, penso sia di buon senso”. L’affondo riguarda anche la gestione della commissione vaccini da parte del ministro della Salute Schillaci, colpevole – secondo Salvini – di aver nominato e poi azzerato la stessa commissione nel giro di pochi giorni: “È come se io avessi nominato una commissione da me firmata, con dei membri scelti da me, e dopo tre giorni mi fossi auto azzerato la commissione. Avrei un problema in casa”.
Claudio Borghi, senatore della Lega, rilancia: “Ci riproveremo, certo. Vogliamo evitare qualsiasi obbligo vaccinale ma sarà necessario l’accordo con gli alleati”. Borghi ha ricordato che la Lega, già nel 2017, fu l’unico partito a votare contro la legge Lorenzin che introduceva l’obbligatorietà vaccinale per l’iscrizione scolastica. Oggi torna a chiedere un confronto nella maggioranza per superare quella norma.
Dal Partito Democratico arriva una reazione durissima. Ilenia Malavasi parla di “una proposta pericolosa che strizza l’occhio alle frange no vax e mette a rischio la salute collettiva. La destra torna a farsi interprete del peggior negazionismo con un’inquietante postura antiscientifica”.
Nella Lega, tuttavia, non mancano posizioni più moderate. Simona Loizzo, capogruppo in Commissione Affari Sociali, ha dichiarato: “Siamo e saremo sempre per la scienza, che è pluralità di visioni e confronto. In un movimento grande come il nostro ci sono sensibilità diverse, ma l’approccio scientifico è essenziale”. Anche Forza Italia si smarca. Maurizio Gasparri sottolinea che i vaccini sono “essenziali per la tutela della salute pubblica” e ribadisce che “non vanno attenuati i presidi di prevenzione già predisposti, compresi quelli basati sulla vaccinazione”. Ricorda inoltre come proprio Forza Italia fu tra i primi a proporre un piano vaccinale durante il governo Draghi.