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Mps rilancia su Mediobanca: Ops al 19,4% delle adesioni

ROMA – Con il rifiuto del piano di acquisizione di Banca Generali, avanzato da Mediobanca come strategia difensiva, l’unica manovra significativa nel risiko bancario italiano rimane l’offerta pubblica di scambio (Ops) di Monte dei Paschi di Siena (Mps) su piazzetta Cuccia. Già confermata come operazione decisiva, l’offerta – in scadenza l’8 settembre – prevede una soglia minima di adesione del 35%, ritenuta sufficiente per acquisire il controllo di fatto di Mediobanca. Attualmente, le adesioni hanno raggiunto circa il 19,4% del capitale.

Il Ceo di Mps, Luigi Lovaglio, ha ribadito il suo obiettivo di arrivare al 66,67% per garantire un controllo blindato, ma ha comunque espresso fiducia nel successo dell’operazione anche con soglie inferiori. Le ottime performance finanziarie del gruppo senese rafforzano la sua posizione: metadata di bilancio del secondo trimestre 2025 riportano un utile netto di 479 milioni di euro, ben oltre le attese, e un Cet1 al 19,6%, tra i più solidi del settore.

Inoltre, la Banca Centrale Europea ha già dato semaforo verde all’operazione, senza imporre condizioni specifiche, rafforzando la legittimazione del piano di Mps. Dal canto suo, Mediobanca ha tentato una difesa strategica accelerando il voto azionario sul progetto Banca Generali, ritenendo però che l’offerta Mps sia “senseless and value destructive”. Resta da vedere se, negli ultimi giorni utili all’offerta, Mps potrà convincere ulteriori azionisti a incrementare le adesioni e consolidare la propria posizione anche politicamente ed economicamente.

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