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Zelensky: “pronto a incontrare Putin in agosto”. Mosca conferma la disponibilità a un bilaterale

Donald Trump ha incontrato ieri alla Casa Bianca il presidente ucraino Volodymyr Zelensky insieme ai principali leader europei, in un vertice che ha cercato di rilanciare la prospettiva di un accordo di pace con Mosca ma che si è concluso senza decisioni definitive. Al centro del confronto la questione cruciale delle garanzie di sicurezza per Kiev, con gli alleati europei che hanno insistito su un modello simile all’Articolo 5 della Nato, mentre Trump è rimasto sul vago, limitandosi ad assicurare che “gli Stati Uniti saranno coinvolti” e che l’Ucraina riceverà “un’ottima protezione”.

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha ribadito che nessun negoziato serio potrà avvenire senza un cessate il fuoco immediato, posizione appoggiata dal presidente francese Emmanuel Macron, che ha espresso scetticismo sulle reali intenzioni di pace di Vladimir Putin. Trump, invece, ha mantenuto un approccio più flessibile, sostenendo che una tregua non sia condizione necessaria per avviare i colloqui.

Trump ha parlato di un “incontro molto proficuo”, sottolineando che tutti “sono molto soddisfatti della possibilità di una pace tra Russia e Ucraina”. Subito dopo, il presidente americano ha telefonato a Putin, avviando i preparativi per un bilaterale con Zelensky e, in caso di esito positivo, per un trilaterale con la sua stessa mediazione.

Zelensky ha confermato la disponibilità a un faccia a faccia con Putin “entro la fine di agosto”, precisando che le garanzie di sicurezza per Kiev saranno formalizzate dagli alleati “entro dieci giorni” e dovranno comprendere un forte supporto militare. Ha inoltre annunciato l’intenzione di acquistare armi americane per 90 miliardi di dollari, cifra che secondo il Financial Times potrebbe arrivare a 100 miliardi con il sostegno europeo.

Dal fronte europeo, Ursula von der Leyen ha ribadito che “ciò che conta è che le uccisioni si fermino, chiamarlo cessate il fuoco o accordo di pace è secondario”, mentre Bruxelles ha accolto positivamente l’apertura di Putin a un incontro diretto, dopo mesi di rifiuti. Mosca, tuttavia, ha ribadito le sue condizioni. Il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha affermato che “qualsiasi accordo deve rispettare gli interessi di sicurezza russi e i diritti dei russofoni in Ucraina”.

Trump ha escluso l’invio di truppe americane, ma ha promesso che gli Stati Uniti faranno la loro parte coordinandosi con l’Europa. “Se Putin vorrà davvero la pace lo scopriremo nelle prossime due settimane”, ha dichiarato a Fox News. Intanto il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, ha invitato ad “accelerare i lavori su un meccanismo simile all’Articolo 5 della Nato”, ribadendo che la prima linea di difesa resterà l’esercito ucraino.

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