Criticità e alert nel Giudizio di parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio 2024. Scenario incerto. Gli impegni per la difesa richiederanno scelte difficili. «Preoccupanti» gli omessi versamenti oggetto della rottamazione quater
Le liste d’attesa nella sanità “vergognose” per un Paese civile; il sistema carcerario da ‘ricostruire’ per evitare che gli istituti penitenziari “diventino un sepolcro per i vivi”, perché “soltanto una pena davvero ‘umana’ può assolvere un’efficace azione rieducativa”; i salari dei dipendenti pubblici da ritoccare all’insù per rendere la PA più attrattiva per i profili più qualificati; stop alle proroghe per i balneari – l’intervento deciso dal governo “sia effettivamente l’ultimo” – e massima allerta “per evitare o almeno contenere” l’infiltrazione della criminalità organizzata nelle gare; spesa pubblica sotto controllo anche per poter mettere da parte le risorse per assicurare una rete di sostegno ai lavoratori che subiranno gli effetti delle crisi indotte dalla rivoluzione tecnologica, l’intelligenza artificiale in primis.
Ancora, la sfida del Pnrr da portare a termine per spingere il rilancio della competitività del Paese e garantire la sostenibilità dei conti pubblici, mentre si prepara il post-Pnrr, quando si dovrà “garantire che la spesa per investimenti fissi finanziata con risorse nazionali si mantenga su livelli appropriati”. Criticità, moniti e alert messi nero su bianco dalla Corte dei conti nel Giudizio di parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio 2024. Tra tutti particolarmente incisivo il rilievo sul funzionamento del sistema sanitario e le implicazioni in termini di garanzia del diritto alla salute. Bisogna “rimettere al centro del ‘villaggio salute’” medici e infermieri, che devono essere “adeguatamente remunerati”. “La rivalutazione del capitale umano – sostiene il procuratore generale della Corte dei conti, Pio Silvestri, – risulterebbe anche funzionale all’abbattimento del vergognoso, per un Paese civile, fenomeno delle liste di attesa, garantendo al contempo la migliore uniformità delle prestazioni su tutto il territorio nazionale”.
I giudici contabili mettono a fuoco anche lo scenario macroeconomico scosso dai conflitti russo-ucraino e in Medioriente e dalla guerra commerciale di Donald Trump. Le previsioni di crescita del Pil (+0,7% quest’anno) sono “condivisibili”, rileva la Corte, ma i “rischi al ribasso” sembrano “accentuarsi” alla luce degli ultimi scenari di guerra. Sul debito, previsto in salita, incidono le peggiorate condizioni di crescita, il rialzo dei tassi e “i risvolti per cassa del Superbonus”.
Vista dunque la “grande incertezza” resta decisivo, avverte la Corte, il mantenimento dei conti sul “rigoroso sentiero” già intrapreso negli ultimi anni, che potrebbe essere tuttavia messo a dura prova visto l’impegno che il Paese dovrà sostenere sul fronte della difesa: “Si tratterà di fare scelte in linea con la partecipazione agli organismi internazionali ma comunque difficili stante la situazione di deficit di bilancio ancora consistente e il contesto ancora lontano dalla ipotesi di costruzione di un sistema di difesa europea”, rimarca la Corte.
La magistratura contabile suona poi un campanello d’allarme sul fisco, soffermandosi sulla rottamazione quater: i versamenti, che raggiungono i 5,4 miliardi, evidenziano “un’adesione superiore al previsto”, che conferma la “dimensione preoccupante” degli omessi versamenti delle somme dichiarate.