ANCHORAGE – Tutto è pronto in Alaska per il vertice tra Vladimir Putin e Donald Trump, fissato per venerdì alle 11:30 ora locale (21:30 italiane). L’incontro, come confermato dal consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, si aprirà con un colloquio individuale tra i due leader, seguito da negoziati allargati alle delegazioni e una colazione di lavoro. Al termine, è prevista una conferenza stampa congiunta.
“Il tema centrale sarà la risoluzione della crisi ucraina”, ha dichiarato Ushakov precisando che i colloqui terranno conto anche della recente consultazione al Cremlino con l’inviato speciale Usa, Steve Witkoff. Non mancheranno inoltre discussioni su “obiettivi più ampi per garantire la pace e la sicurezza”, oltre a questioni internazionali e regionali urgenti. Tra i temi anche lo sviluppo della cooperazione bilaterale, “anche in ambito commerciale ed economico”.
Con Putin, saranno presenti i ministri degli Esteri Sergei Lavrov, della Difesa Andrej Belousov e delle Finanze Anton Siluanov, insieme ai consiglieri Kirill Dmitriev e lo stesso Ushakov. Secondo le agenzie di stampa russe, alcuni aerei sarebbero già in volo dalla Russia verso l’Alaska. La delegazione americana sarà invece composta dal preisidente Donald Trump, il vice JD Vance, i Segretari di Stato e del tesoro Marco Rubio e Scott Bessent, l’inviato speciale Steve Witkoff. Previsto un incontro formato 5+5.
La posizione americana è stata chiarita in una videoconferenza tenutasi ieri tra Trump, Zelensky e i leader europei. Secondo fonti europee, Trump ha ribadito che non discuterà di divisioni territoriali tra Russia e Ucraina, sottolineando che l’unico obiettivo del summit è ottenere un cessate il fuoco, condizione ritenuta indispensabile per avviare qualsiasi negoziato. Tuttavia, alcuni leader avrebbero percepito un certo pessimismo da parte del presidente americano sull’esito del vertice.
Interpellata dalla stampa, la portavoce di Trump, Karoline Leavitt, ha precisato: “La Casa Bianca non discute i dettagli delle conversazioni private americane. Comunque il presidente ha chiarito di voler la fine della guerra e delle uccisioni e l’incontro di domani sarà un momento importante in questo processo”.
L’apertura del presidente americano a garanzie di sicurezza per Kiev è stata accolta con cauto ottimismo in Europa. Secondo Politico, Trump ritiene che una garanzia americana debba far parte di un accordo definitivo e riconosce il ruolo centrale degli Stati Uniti nel processo di pace. Il presidente americano ha ammesso: “Non credo che potremo ottenere un cessate il fuoco immediato, ma penso che, prima o poi, lo otterremo”, pur ribadendo che se il summit fosse un fallimento, “non chiamerò nessuno”. Al contrario, se l’incontro dovesse essere positivo, vorrebbe un secondo vertice trilaterale con Putin e Zelensky.
Il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha definito l’approccio di Trump “senza precedenti” e “molto apprezzato da Mosca e dal presidente Putin personalmente”, una rara apertura modesta in un clima globale inciampato dalla crisi.