Via libera del Cipess al progetto del Ponte sullo Stretto di Messina. L’opera, che collegherà stabilmente Sicilia e Calabria, sarà il ponte sospeso a campata unica più lungo al mondo: 3.666 metri complessivi, con una luce centrale di 3.300 metri. Il costo complessivo è pari a 13,532 miliardi di euro, interamente coperti da finanziamenti pubblici previsti nelle leggi di bilancio 2024 e 2025.
L’infrastruttura ospiterà tre corsie stradali per senso di marcia (di cui una di emergenza), due binari ferroviari e due corsie di servizio, con una capacità stimata di 6.000 veicoli l’ora e 200 treni al giorno. Il ponte sarà percorribile 365 giorni l’anno, 24 ore su 24. L’impalcato avrà una larghezza di 60 metri e sarà sostenuto da due torri in acciaio alte 399 metri. La struttura sarà dotata di un sistema di sospensione composto da cavi di 1,26 metri di diametro, formati da oltre 44mila fili d’acciaio ciascuno. L’altezza di 72 metri sul livello del mare consentirà il passaggio di grandi navi.
Un elemento distintivo del progetto riguarda la sua capacità di resistere a eventi sismici e venti estremi. Secondo WeBuild, i ponti sospesi sono intrinsecamente più sicuri in caso di terremoto. Il progetto ha adottato parametri antisismici superiori rispetto a quanto previsto dalle Norme Tecniche per le Costruzioni.
Il Ponte sarà parte di un sistema infrastrutturale integrato: 40 chilometri di collegamenti stradali e ferroviari, l’80% dei quali in galleria. In Calabria, saranno realizzati 10 km di strade e 2,7 km di ferrovie, collegati alla linea tirrenica storica e alla futura Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria. È previsto anche un Centro Direzionale a Villa San Giovanni. In Sicilia, si aggiungono 10,4 km di strade e 17,5 km di ferrovie, oltre a tre fermate ferroviarie sotterranee (Papardo, Annunziata, Europa) collegate alla nuova stazione di Messina.
Circa il 40% del valore complessivo riguarda l’opera principale di attraversamento, mentre il restante 60% è destinato a opere accessorie e compensazioni ambientali. Tra queste, interventi su corsi fluviali, piani di riforestazione e ricostruzione degli habitat naturali in misura superiore a quanto richiesto dalle linee guida ministeriali.
Il progetto si inserisce nel piano infrastrutturale nazionale da 120 miliardi per il Mezzogiorno e nella Rete Transeuropea dei Trasporti (TEN-T), promossa dall’Unione Europea per la libera circolazione all’interno del mercato unico. I lavori coinvolgeranno in media 4.300 addetti l’anno, con picchi di 7.000, e una ricaduta occupazionale complessiva stimata in oltre 100mila unità.