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Napoli, erano in “nero” due dei tre operai morti

Il palazzo del quartiere Arenella dove si è verificato l'incidente sul lavoro

NAPOLI. Due dei tre operai che sono morti ieri a Napoli per il ribaltamento di un montacarichi lavoravano in nero. La notizia, apparsa su alcuni giornali di questa mattina, è stata confermata dagli investigatori. A perdere la vita Ciro Pierro, Luigi Romano e Vincenzo del Grosso, 62, 67 e 57 anni, tutti napoletani.

Il rispetto delle normative di sicurezza è uno degli aspetti dell’indagine della Procura di Napoli. Si cerca conferma anche a un particolare importante: gli operai non indossavano caschi e non erano allacciati a cinture di sicurezza che avrebbero impedito la caduta nel vuoto. 

Tra le ipotesi formulate c’è anche quella che non avrebbe retto al peso eccessivo – rappresentato dai tre operai e da un rotolo di bitume – la parte alta della colonna a cui era agganciato il cestello che, dopo il cedimento di alcuni componenti, si è ribaltato facendo precipitare nel vuoto i lavoratori. 

Dopo un primo sopralluogo sul luogo dell’incidente, gli inquirenti analizzeranno i dati tecnici del cestello e dell’intera struttura a cui era collegato, per verificare se, effettivamente, era in grado di sopportare quel carico. I magistrati della sesta sezione “Lavoro e Colpe professionali” hanno chiesto la documentazione e attendono di avere un quadro più completo prima di effettuare eventuali iscrizioni nel registro degli indagati e ipotizzare reati da contestare.

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