Secondo il portavoce russo Pescov Trump vuole trovare rapidamente una soluzione al conflitto ma il processo negoziale è “lungo e difficile”
Un incontro tra Vladimir Putin e Donald Trump è “possibile” e “potenzialmente necessario”, ma non ora. Lo dichiara il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, in un’intervista a Vigtrk e ripresa dall’agenzia Tass. “Ci sarà ancora molto lavoro da fare prima di arrivare a quel punto”, afferma Peskov, aggiungendo che forse sarà necessario formalizzare “accordi importanti” in futuro, ma anche che “quel momento non è ancora arrivato”.
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Pescov sottolinea come le dichiarazioni di Trump riflettano la volontà di trovare rapidamente una soluzione al conflitto in Ucraina, ma il processo negoziale è “lungo e difficile”. “Trump utilizza una retorica dura e diretta, ma conferma la sua intenzione di facilitare una soluzione pacifica”, aggiunge il portavoce, ricordando anche che Putin ha più volte espresso il desiderio di raggiungere un accordo il prima possibile.
Ieri Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha rilanciato un appello a Mosca, proponendo un nuovo round di colloqui di pace già dalla prossima settimana, sottolineando che “lo slancio dei negoziati deve essere rafforzato”. Zelensky ha precisato che Mosca continua a ignorare le nuove sanzioni imposte dall’Unione europea e Donald Trump, che ha dato a Putin 50 giorni per un cessate il fuoco.
La guerra continua
Sul fronte bellico, l’uso massiccio di droni continua a intensificarsi. Il generale Christian Freuding, a capo del centro situazionale per l’Ucraina presso il ministero della Difesa tedesco, ha avvertito che Mosca potrebbe essere pronta a lanciare fino a 2.000 droni simultaneamente contro l’Ucraina. Lo ha riferito in un podcast citato dai media ucraini. Freuding ha aggiunto che l’uso di missili Patriot contro droni kamikaze – il cui costo varia tra i 30.000 e i 50.000 euro – non è economicamente sostenibile: un singolo missile Patriot può superare i 5 milioni di euro. Servono quindi, ha detto, “contromisure più intelligenti”.
Ucraina: l’attacco nemico continua
L’aeronautica ucraina ha annunciato nella notte di aver intercettato 57 droni russi, compresi i modelli kamikaze Shahed, lanciati su diverse regioni tra cui Zaporizhzhia, Donetsk, Kharkiv, Sumy e Dnipropetrovsk. In totale, otto droni sono stati abbattuti nel nord e nell’est del Paese, sette droni-esca sono stati neutralizzati, altri 32 sono stati colpiti in dieci diverse località. “L’attacco nemico continua: una nuova ondata di Shahed sta arrivando da nord-est”, ha avvertito l’aeronautica.
Russia: pioggia di droni da Kiev
Il ministero della Difesa di Mosca ha dichiarato che nella notte le sue forze hanno abbattuto 93 droni ucraini su nove regioni e sul Mar Nero. Il numero più elevato, 38 droni, è stato intercettato nella regione di Bryansk, mentre 19 sono stati neutralizzati nell’area di Mosca, 16 dei quali erano diretti verso la capitale.