Trattative sul pacchetto di sanzioni contro la Russia in stallo: «Mi rattrista che non siamo riusciti a trovare un’intesa»
“I servizi di Intelligence di Olanda e Germanie ne sono certi: la Russia usa armi chimiche contro le truppe ucraine e gli attacchi si stanno intensificando” Lo ha detto l’alto rappresentante Ue Kaja Kallas al termine del Consiglio Affari Esteri. “Abbiamo registrato novemila casi di attacchi con armi chimiche proibite, Mosca vuole che Kiev si arrenda”, ha aggiunto. Una dichiarazione durissima proprio nel giorno in cui vengono fuori indiscrezioni sui contenuti del colloquio fra Trumpo e Zelensky. “Puoi colpire Mosca?” avrebbe detto il presidente statunitense a quello ucraino.
Nel frattempo sulle trattative è stallo. Sul diciottesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia, pensato per indebolire ulteriormente le fonti di finanziamento della guerra in Ucraina, l’accordo non si trova. “Mi rattrista che non siamo riusciti a trovare un’intesa oggi”, ha dichiarato la premier estone Kaja Kallas, evidenziando come i negoziati vadano avanti da oltre due mesi. “Ora la palla è nel campo della Slovacchia”, ha aggiunto, indicando chiaramente il Paese come uno dei principali ostacoli al via libera definitivo.
Accuse condivise anche dal ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski, che ha affermato con fermezza: “Chiedete all’Ungheria e alla Slovacchia”, riferendosi ai governi di Bratislava e Budapest come ai principali oppositori del nuovo pacchetto di misure restrittive.
