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Balena di Allegrucci distrutta, l’artista: «Opera fragile, fuoco inutile»

La Balena di Allegrucci

«Era previsto che la cartapesta si sarebbe deteriorata con pioggia e sole per rappresentare la vulnerabilità della natura. Non il piromane»


È stato arrestato per incendio doloso il 33enne egiziano senza fissa dimora che questa mattina ha dato fuoco alla grande balena in cartapesta realizzata da Jacopo Allegrucci e installata davanti alla Triennale di Milano. Gli agenti della Questura lo hanno fermato poco dopo l’accaduto, grazie alla segnalazione di alcuni passanti che lo hanno visto allontanarsi dalla scena.

L’uomo, al momento del fermo, ha pronunciato frasi sconnesse. Successivamente, è stato portato in Questura, dove è scattato l’arresto. L’opera, un gigantesco cetaceo azzurro in cartapesta, era stata creata da Allegrucci – maestro carrista del Carnevale di Viareggio – per la 24ª Esposizione Internazionale della Triennale, inaugurata il 13 maggio. Faceva parte del progetto “La fragilità del futuro”, composto da quattro installazioni dedicate ad animali in via di estinzione.

Profonda la condanna del gesto da parte del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: “L’incendio doloso che ha distrutto la grande balena di Jacopo Allegrucci è un atto vile e insensato. Colpisce non solo un’opera di straordinaria forza simbolica, ma anche la cultura, la libertà creativa e la coscienza civile del nostro Paese. Esprimo piena solidarietà all’artista, alla Triennale di Milano e a tutti coloro che hanno dato vita a questa esperienza culturale di alto valore”.

Il presidente della Triennale, Stefano Boeri, ha riportato le parole di Allegrucci, col quale si è sentito telefonicamente: “È stata l’ottusa violenza umana a colpire un’opera che voleva denunciare la fragilità delle specie in estinzione”. Allegrucci, ha aggiunto: “Mi dispiace tantissimo. La balena aveva inaugurato la mostra, e proprio oggi doveva arrivare l’installazione dell’elefante. È la prima volta che mi succede una cosa simile. Avevamo previsto tutto, perfino che la cartapesta si sarebbe lentamente deteriorata con la pioggia e il sole, per rappresentare la vulnerabilità della natura. Ma non il fuoco”.

L’artista, laureato all’Accademia di Belle Arti di Carrara e pluripremiato a Viareggio per le sue sculture in cartapesta di grandi dimensioni, ha sottolineato il valore simbolico della materia usata: “La carta è fragile, come fragili sono le specie animali minacciate dal cambiamento climatico. Con la Triennale siamo d’accordo: andremo avanti. Aspettiamo solo di poter esporre il prossimo animale”.

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