Il presidente Mattarella firma cinque provvedimenti di grazia. Ecco chi sono i beneficiari e le motivazioni dell’atto di clemenza
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato, ai sensi dell’articolo 87 comma 11 della Costituzione, cinque decreti di grazia.
I provvedimenti sono stati adottati dopo il parere favorevole del Ministro della Giustizia, espresso al termine della prescritta istruttoria. Ecco chi sono i beneficiari della clemenza.
Bardhyl Zeneli, la grazia estingue l’intera pena
Bardhyl Zeneli, nato nel 1962, era stato condannato a un anno e sei mesi di reclusione per evasione dagli arresti domiciliari. La grazia ha estinto l’intera pena, tenendo conto dei pareri favorevoli del magistrato di sorveglianza e del procuratore generale. Il fatto contestato non integrava la fattispecie di reato.
Franco Cioni, condanna a 6 anni
Franco Cioni, nato nel 1948, era stato condannato a sei anni, quattro mesi e venti giorni per l’omicidio volontario della moglie, affetta da una malattia terminale, avvenuto nell’aprile 2021.
La grazia ha estinto la pena residua di cinque anni e sei mesi, considerando le condizioni di salute del condannato, il perdono della sorella della vittima e il particolare contesto umano dell’episodio.
Alessandro Ciappei, condanna per truffa
Alessandro Ciappei, nato nel 1974, era stato condannato a dieci mesi per truffa. Il Capo dello Stato ha concesso la grazia per la pena residua, pari a nove mesi e tre giorni, valutando la modesta gravità del fatto, il tempo trascorso e il percorso di vita ricostruito dal condannato all’estero.
Gabriele Spezzuti, lungo tempo in carcere
Gabriele Spezzuti, nato nel 1968, era stato condannato per reati in materia di stupefacenti commessi nel 2005. Dopo l’espiazione della pena detentiva, la grazia ha riguardato la parte residua della sanzione pecuniaria, pari a ottantamila euro, in considerazione del lungo tempo trascorso e delle difficili condizioni di vita del condannato.
Abdelkarim Alla F. Hamad, grazia parziale
Abdelkarim Alla F. Hamad, nato nel 1995, era stato condannato a trent’anni di reclusione per concorso in omicidio plurimo e violazione delle norme sull’immigrazione.
Il Presidente ha concesso una grazia parziale, tenendo conto della giovane età al momento dei fatti, del lungo periodo di detenzione già scontato e del positivo percorso di recupero riconosciuto in carcere, oltre alla complessità del contesto in cui maturarono i reati.


















