La Gup di Milano dichiara estinto il reato di revenge porn per Leonardo La Russa jr dopo un risarcimento di 25 mila euro ritenuto congruo. Condanna a un anno per l’amico Gilardoni
La giudice per l’udienza preliminare di Milano, Maria Beatrice Parati, ha dichiarato estinto il reato di revenge porn contestato a Leonardo Apache La Russa, figlio del presidente del Senato, ritenendo congrua l’offerta di risarcimento di 25mila euro presentata alla giovane che lo aveva denunciato.
La denuncia riguardava la diffusione illecita di immagini senza il consenso della vittima, mentre l’ipotesi di violenza sessuale era già stata archiviata nei mesi precedenti. La valutazione della Gup ha portato alla chiusura del procedimento penale per revenge porn.
La vittima non hai accettato i soldi
La ragazza non ha mai accettato il risarcimento offerto da La Russa jr. Tuttavia, la giudice ha ritenuto l’importo adeguato, disponendo comunque l’estinzione del reato e la conseguente cancellazione del procedimento. La ragazza, assistita dall’avvocato Stefano Benvenuto, ha sempre sostenuto che il risarcimento fosse insufficiente e lesivo di un diritto costituzionale. Secondo la difesa, la cifra non tiene conto dei danni morali, esistenziali e relazionali derivanti dalla diffusione dei video.
La giovane ha annunciato che farà appello contro la decisione del giudice sulla congruità del risarcimento e non intende ritirare la somma. Nel procedimento a carico di Gilardoni, il tribunale ha riconosciuto alla parte civile un risarcimento di 7mila euro più le spese legali.
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La condanna per l’amico
Diversa la posizione di Tommaso Gilardoni, dj e amico di La Russa, anche lui imputato per diffusione illecita di immagini riferite alla stessa notte tra il 18 e il 19 maggio 2023. Per lui la Gup ha emesso una condanna a un anno di reclusione. con rito abbreviato per aver inviato a terzi un video a contenuto sessualmente esplicito senza il consenso della giovane.
La lettera e il percorso mancato
Nel corso del procedimento, La Russa jr aveva scritto al giudice esprimendo dispiacere per quanto accaduto e manifestando la disponibilità a incontrare nuovamente la ragazza. Era stata avanzata anche la richiesta di accedere a un percorso di giustizia riparativa, ipotesi poi non seguita dal tribunale.


















