La Corte ha confermato che l’attuale principessa incontrò Jeffrey Epstein negli anni Duemila quando era un’aspirante attrice e modella
Il nome della principessa Sofia di Svezia compare negli Epstein files, riemersi in questi giorni, e si apre un fronte di imbarazzo per un altra Casa reale dopo quella britannica. La Corte ha confermato che l’attuale principessa incontrò Jeffrey Epstein negli anni Duemila.
A pubblicare le email è il quotidiano svedese Dagens Nyheter. Sofia, allora modella e aspirante attrice, prima del matrimonio con il principe Carlo Filippo nel 2015, aveva conosciuto il finanziere statunitense nel 2005 tramite Barbro Ehnbom, un’imprenditrice svedese che viveva negli Stati Uniti.
All’epoca Sofia si faceva chiamare Sofia Balthazar-Winslow e si era appena trasferita a New York.
“Lei è Sofia, ti piacerebbe conoscerla?”
In uno scambio di email, Ehnbom presenta Sofia a Epstein e ipotizza un incontro. In risposta, il finanziere la invita a raggiungerlo ai Caraibi, nella sua isola privata di Little Saint James.
“Lei è Sofia, un’aspirante attrice appena arrivata a New York. È la ragazza di cui ti ho parlato prima di partire, e che pensavo ti sarebbe piaciuto conoscere”
“Forse possiamo farti visita prima che tu vada in vacanza?” aggiunge nell’email allegando una foto dell’allora modella. “Sono ai Caraibi. Vuole venire per un paio di giorni? Le mando un biglietto”, la risposta di Epstein che la invita nell’isola di Little Saint James. Secondo quanto riferito dalla Corte reale svedese, l’invito sarebbe stato rifiutato.
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La posizione della casa reale
La Casa reale ha confermato che Sofia fu presentata a Epstein “in alcune occasioni intorno al 2005”, sottolineando però che “la principessa non ha avuto alcun contatto con la persona in questione negli ultimi 20 anni”. La Corte ha inoltre smentito che Epstein abbia mai aiutato Sofia a ottenere visti per gli Stati Uniti o a frequentare corsi di recitazione.
La famiglia reale non ha fornito ulteriori informazioni sulle circostanze o sulle ragioni degli incontri. Epstein sarebbe stato condannato per reati sessuali su minori alcuni anni dopo quei contatti ed è morto in carcere nel 2019.
