La visita si apre a Castel Gandolfo, dove il presidente ucraino ha incontrato Leone XIV nella residenza pontificia di Villa Barberini. Poi a Palazzo Chigi. Diplomazia tra Vaticano, Ue e pressing di Trump
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky arriva a Roma in un passaggio cruciale della sua offensiva diplomatica e ribadisce un concetto chiaro: «Mi fido di Meloni». Lo afferma poco prima di varcare la soglia di Palazzo Chigi, dove la premier italiana lo accoglie per un bilaterale dedicato alla sicurezza, ai negoziati di pace e al rapporto con gli Stati Uniti.
L’ingresso del corteo presidenziale nella sede del governo è stato seguito da numerosi cittadini in via del Corso, alcuni con bandiere ucraine. Poco distante, a piazza Colonna, i rappresentanti di +Europa esponevano uno striscione con 27 bandiere Ue cucite insieme e, al centro, quella dell’Ucraina: un simbolo politico che accompagna ogni tappa della visita del leader di Kiev.
La giornata romana: Meloni e Vaticano
Il faccia a faccia con Giorgia Meloni si inserisce in una rete di incontri che Zelensky sta costruendo per mantenere il sostegno europeo e convincere gli Stati Uniti a convergere su un nuovo piano di pace.
Al mattino, prima del bilaterale, il presidente ucraino ha incontrato Papa Leone XIV a Castel Gandolfo, nella residenza pontificia di Villa Barberini. Dopo il colloquio, Zelensky ha annunciato di aver invitato il Pontefice a visitare l’Ucraina, definendolo «un segnale fortissimo di sostegno» e ringraziandolo per l’impegno umanitario e per la disponibilità a rafforzare il ruolo del Vaticano nella mediazione per il ritorno dei bambini deportati in Russia.
Un colloquio riservato, annunciato solo alla vigilia durato all’incirca mezz’ora. I due hanno salutato giornalisti e fotografi senza rilasciare commenti

Il tour europeo tra Bruxelles e Londra
La tappa italiana arriva dopo una serie di consultazioni ad altissimo livello. A Bruxelles Zelensky ha incontrato il segretario generale della Nato Mark Rutte, il presidente del Consiglio europeo António Costa e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, ribadendo la centralità del sostegno europeo alla difesa e alla sicurezza ucraina. A Londra, invece, il vertice con Starmer, Macron e Merz ha avuto come obiettivo quello di consolidare un fronte politico coeso nel momento in cui gli Stati Uniti stanno ridefinendo la propria strategia globale.
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Trump: «Zelensky sta perdendo»
Sul viaggio europeo di Zelensky pesa però l’intervista che Donald Trump ha rilasciato a Politico: un fiume di critiche rivolte tanto all’Europa quanto al presidente ucraino. Trump sostiene che «è arrivato il momento di indire elezioni in Ucraina», accusando Kiev di aver sospeso il voto «usando la guerra come scusa». Aggiunge che Zelensky «dovrà darsi una mossa e iniziare ad accettare le cose», perché «è così quando stai perdendo. E lui sta perdendo». Parole che complicano ulteriormente il quadro diplomatico, mentre Kiev cerca di presentare un piano di pace condiviso con Washington.
La visita a Roma, il dialogo con Meloni, l’incontro con il Papa e la sequenza di vertici europei compongono la strategia con cui Zelensky tenta di mantenere saldo l’appoggio occidentale in un momento di forte pressione.
La fiducia espressa nei confronti della premier italiana non è soltanto un messaggio politico: è il tentativo di consolidare l’unico terreno che oggi sembra stabile per Kiev, quello della rete europea, mentre Washington ridefinisce le proprie priorità e Mosca osserva ogni movimento.

Un piano “ridotto” dopo i colloqui
Il presidente ucraino ha fatto sapere che l’Ucraina presenterà agli Stati Uniti un piano ridotto a 20 punti, aggiornato dopo i colloqui con i leader di Francia, Germania e Regno Unito. Sono stati eliminati alcuni punti ritenuti “ovviamente anti-ucraini”, nel tentativo di ottenere una maggiore convergenza con Washington.
La tappa italiana segue l’incontro a Bruxelles con il segretario generale della Nato Mark Rutte, il presidente del Consiglio europeo António Costa e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che hanno riaffermato che sovranità e sicurezza dell’Ucraina devono essere garantite a lungo termine.
A Londra, Zelensky ha poi discusso con Starmer, Macron e Merz, nel tentativo di ricompattare il fronte europeo in vista delle richieste sempre più pressanti dell’amministrazione Trump.
What is crucial today is unity between Europe and Ukraine, as well as unity between Europe, Ukraine, and the United States. I am grateful to the leaders of the United Kingdom, France, and Germany – @Keir_Starmer, @EmmanuelMacron, and @bundeskanzler – for organizing the meeting… pic.twitter.com/BWXaodhdN3
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) December 8, 2025













