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Londra: «Putin colpevole della morte con Novichok di Dawn Sturgess»

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Il premier britannico Starmer: «Gli avvelenamenti di Salisbury hanno sconvolto il Paese. C’è disprezzo del Cremlino per le vite innocenti». Londra convoca l’ambasciatore russo e sanziona il GRU


Il Regno Unito ha annunciato una nuova serie di sanzioni contro il GRU, l’agenzia di intelligence militare russa, e ha convocato l’ambasciatore di Mosca a Londra. La decisione arriva dopo la pubblicazione del rapporto finale sull’attacco con l’agente nervino Novichok avvenuto a Salisbury nel 2018. Secondo gli investigatori britannici, l’operazione «deve essere stata autorizzata ai massimi livelli del Cremlino».

Dure le parole del premier britannico Keir Starmer:

«Gli avvelenamenti di Salisbury hanno sconvolto il Paese. Le conclusioni di oggi ricordano il disprezzo del Cremlino per le vite innocenti».

Starmer ha definito le nuove sanzioni al GRU «un passo necessario nella difesa della sicurezza europea», ribadendo che il Regno Unito continuerà a colpire la rete finanziaria russa e a sostenere l’Ucraina nei negoziati.

Il caso Skripal e la morte di Dawn Sturgess

Il 4 marzo 2018 l’ex agente russo Sergei Skripal e la figlia Yulia furono ritrovati privi di sensi in un parco di Salisbury, avvelenati con il Novichok. Entrambi sopravvissero, anche se dopo un lungo ricovero in terapia intensiva.

Diverso il destino di Dawn Sturgess, 44 anni, che entrò in contatto con una boccetta di profumo abbandonata che conteneva residui del veleno. La donna si spruzzò il contenuto sul polso e morì pochi giorni dopo; il suo compagno, anche contaminato, riuscì a salvarsi.

Il rapporto: «Operazione approvata da Putin»

L’ex giudice della Corte Suprema britannica Anthony Hughes, chiamato a indagare sulla morte di Sturgess, ha stabilito che l’attacco contro gli Skripal «doveva essere stato autorizzato ai massimi livelli», indicando esplicitamente il presidente Vladimir Putin.

Il rapporto attribuisce a Putin la “responsabilità morale” della morte di Sturgess e descrive l’azione degli agenti russi come «incredibilmente sconsiderata». I principali sospettati restano Alexander Petrov e Ruslan Boshirov, ritenuti membri del GRU e accusati di aver condotto materialmente l’operazione.

Mosca ha sempre respinto ogni coinvolgimento.

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