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Mabel Bocchi, addio alla stella del basket: la “miglior giocatrice del mondo”

Addio a Mabel Bocchi, stella del basket italiano e pioniera dello sport femminile. La FIBA la proclamò “miglior giocatrice del mondo”. È morta a 72 anni nella sua casa in Calabria


Il mondo della pallacanestro italiana piange Liliana Mabel Bocchi, per tutti semplicemente Mabel. È morta questa mattina nella sua casa di San Nicola Arcella, in Calabria, dopo una malattia che l’ha stroncata in pochi mesi. Aveva 72 anni. Atleta fuori dal tempo, figura carismatica e versatile, Bocchi ha rappresentato un pezzo fondamentale della storia dello sport femminile italiano.

Gli inizi e l’exploit con il Geas

Nata a Parma nel 1953, esordì giovanissima nel 1968 con la Partenio Avellino, che portò subito alla promozione in Serie A. Il salto nella leggenda arrivò però l’anno successivo con il passaggio al Geas Sesto San Giovanni: dieci stagioni che cambiarono la storia della pallacanestro femminile. Con il Geas mise insieme un palmarès irripetibile.

  • 8 scudetti (1970, 1971, 1972, 1974, 1975, 1976, 1977, 1978)
  • 1 Coppa dei Campioni (1978), la prima nella storia del basket femminile italiano

Chiuse la carriera a Torino (1979-1981) e poi alla GBC Milano (1982), lasciando la Serie A con numeri incredibil: 241 presenze e 3.319 punti.

La “miglior giocatrice al mondo”

In maglia azzurra collezionò 113 presenze e 984 punti, contribuendo alla conquista del bronzo europeo a Cagliari nel 1974. Il punto più alto arrivò ai Mondiali del 1975 in Colombia: seconda miglior realizzatrice del torneo (con 33 punti contro il Brasile) e premiata dalla FIBA come miglior giocatrice del mondo. Nel 2007 entrò nella Italia Basket Hall of Fame.

Un talento oltre lo sport

Bocchi non è stata solo un’atleta. Nel 1978, mentre giocava ancora, iniziò una seconda carriera come giornalista sportiva in tv, diventando un volto immediatamente riconoscibile. Rifiutò una proposta di posare per Playboy — segno della sua personalità forte e ironica e negli anni ’80 apparve nel film “Lui è peggio di me” con Renato Pozzetto e Adriano Celentano.

Dopo il ritiro continuò a raccontare lo sport come collaboratrice della Gazzetta dello Sport, mentre la sua formazione accademica restava un unicum: laureata all’Isef a soli 21 anni, divenne la più giovane docente universitaria italiana.

Una figura che ha anticipato il suo tempo

Fisico moderno, tecnica sopraffina, visione e coraggio: Mabel Bocchi ha incarnato un modo nuovo di essere atleta donna quando essere “professioniste” non era ancora possibile. Ha aperto strade, creato modelli e lasciato un’eredità che va oltre i parquet: nella cultura, nei media, nel racconto dello sport al femminile.

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