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Più Libri Più Liberi, da Zerocalcare a Raimo: autori contro editore neofascista

Scrittori, intellettuali, giornalisti, musicisti ed editori, uniti in un appello indirizzato all’Associazione Italiana Editori per contestare la presenza dello stand Passaggio al bosco. L’AIE: “Ha firmato l’adesione alla Costituzione”. Il videocommento del direttore Alessandro Barbano


Ottantanove firme di tra scrittori, intellettuali, giornalisti, musicisti ed editori, unite in un appello indirizzato all’Associazione Italiana Editori per contestare la presenza dello stand Passaggio al bosco alla fiera Più Libri Più Liberi.

Tra i firmatari nomi come Anna Foa, Caparezza, Zerocalcare, Antonio Scurati, Christian Raimo, insieme alle case editrici Fandango Libri, Futura Editrice, La Revue, Edizioni E/O, Bao Publishing e molte altre.

Al centro della protesta c’è il catalogo dell’editore, definito nella lettera un insieme di titoli che “esaltano figure e esperienze del pantheon nazifascista e antisemita”. Tra gli esempi citati: un pamphlet di Leon Degrelle, fondatore della divisione vallona delle Waffen-SS, descritto dall’editore come un contributo formativo per una “élite militante”, e opere che celebrano la “resistenza eroica” delle brigate nere. Per i firmatari non si tratta di studi storici, ma di un progetto chiaramente apologetico.

La prima denuncia pubblica era stata sollevata lo scorso 27 novembre dall’ex deputato Emanuele Fiano, che aveva domandato se fosse davvero accettabile ospitare editori “di chiara fede neofascista o neonazista”. Da allora il dibattito è cresciuto, dividendo opinioni e moltiplicando adesioni.

L’AIE: “Ha firmato l’adesione alla Costituzione”

A intervenire è stato il presidente dell’Aie, Innocenzo Cipolletta, che ha chiarito la posizione dell’associazione.

Secondo Cipolletta, la fiera non seleziona gli editori in base alla linea editoriale, ma richiede a tutti gli espositori di firmare un contratto in cui si impegnano ad aderire ai valori della Costituzione italiana, della Carta dei Diritti fondamentali dell’Ue e della Dichiarazione universale dei diritti umani.

Passaggio al bosco, pur dichiarandosi distante anni luce da tali valori nel proprio catalogo, ha comunque sottoscritto formalmente l’impegno.

Cipolletta aggiunge che l’Aie non può valutare la sincerità di tale adesione, perché un controllo discrezionale sulle intenzioni degli editori equivarrebbe a limitare la libertà di pubblicazione. Spetterà quindi ai lettori giudicare i contenuti, e alla Magistratura verificare l’eventuale violazione delle norme sull’apologia di fascismo.

L’Aie, intanto, ribadirà all’editore che deve rispondere della coerenza tra quanto dichiara nel contratto e quanto espone in fiera.

Verso un confronto pubblico

Considerata la portata del tema, Cipolletta propone di aprire uno spazio di dibattito durante la fiera per riaffermare l’impegno dell’associazione verso i valori costituzionali e affrontare pubblicamente le criticità sollevate dai firmatari.

La fiera dei libri a Roma e gli scrittori intolleranti di A. BARBANO

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