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Mogherini e Sannino fermati per sospetta frode su fondi Ue

Un nuovo scandalo a 3 anni dal Quatargate. L’inchiesta della Procura europea sull’ex ministra del governo Renzi, Sannino e Zegretti: «Frode in appalti pubblici e corruzione su formazione per giovani diplomatici». Zakharova: «E Ue fa la predica agli altri». L’Ungheria: «Sembra un poliziesco»

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A quasi tre anni dagli arresti che hanno scosso Bruxelles e fatto esplodere il caso Qatargate, scoppia un nuovo scandalo che colpisce le vellutate stanze della diplomazia del Servizio europeo per l’azione esterna alle aule del Collegio d’Europa. Un’inchiesta della Procura europea Eppo che colpisce l’Italia in particolare, per il coinvolgimento di Federica Mogherini, ex ministro del governo Renzi con un passato politico nel Pd, ex Alta rappresentante dell’Ue e attuale rettrice del Collegio d’Europa.

L’ex titolare della Farnesina, 52 anni, diventata il volto della diplomazia europea, è stata fermata a Bruxelles con Stefano Sannino – già segretario generale del Seae e oggi direttore generale della Direzione generale della Commissione europea per il Medio Oriente e Nord Africa – e con Cesare Zegretti, italo-belga che dal gennaio 2022 è Co-Direttore dell’Ufficio Executive Education, Training and Projects (nel 2016 è nel Collegio d’Europa come Coordinatore di Progetto). I tre sono indagati per presunta frode negli appalti, corruzione, conflitto di interessi e violazione del segreto professionale

Il caso ruota attorno al presunto utilizzo irregolare di fondi Ue da parte del Servizio e del Collegio d’Europa nel 2021-2022, incluso l’appalto per finanziare la nuova Accademia diplomatica europea, un programma annuale di formazione per diplomatici finanziato dal Servizio diplomatico Ue ospitato a Bruges

Che cosa viene contestato

Gli investigatori stanno verificando se il Collegio d’Europa o suoi rappresentanti avessero avuto accesso anticipato a informazioni riservate sulla gara d’appalto. Il fascicolo si concentra anche sull’acquisto da 3,2 milioni di euro di un edificio a Bruges nel 2022 da parte del Collegio — struttura destinata a ospitare i partecipanti dell’Accademia — poco prima che l’Eeas bandisse una gara successivamente aggiudicata al Collegio per 654 mila euro di finanziamento. All’operazione ha preso parte anche l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (Olaf), sotto il coordinamento della Procura europea (Eppo).

Stefano Sannino (nella foto accanto), già segretario generale del Seae, è attualmente direttore generale della Dg Medio Oriente e Nord Africa della Commissione europea. Mogherini è stata anche ministra degli Esteri nel governo di Matteo Renzi.

La polizia federale belga ha effettuato perquisizioni nella sede del Seae a Bruxelles, al Collegio d’Europa di Bruges e in alcune abitazioni private: le operazioni sono scattate ieri all’alba, con il sequestro di documenti e i tre fermi che, dopo gli interrogatori, dovranno essere convalidati entro 48 ore.

E i russi ne approfittano subito…

Ma intanto lo scandalo è scoppiato e le polemiche sono divampate assumendo proporzioni internazionali. Ed è l’attacco duro e frontale della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, a mostrare un clima già rovente: «L’Unione Europea preferisce ignorare i propri problemi di ‘corruzione’ – afferma la portavoce russa all’agenzia di stampa Tass – ma fa costantemente la ‘predica’ agli altri».

Zakharova rincara la dose dicendo che in Ue «ogni giorno milioni di euro» scorrono attraverso i «canali della corruzione» verso l’Ucraina, e questo «va avanti da anni, è sotto gli occhi di tutti».

Duro anche il commento da Budapest. Zoltan Kovacs, portavoce del governo ungherese, scrive su X:

«Un altro giorno, un altro scandalo Ue. Perquisizioni all’alba nello Seae e nel Collegio d’Europa, documenti sequestrati, fermi: sembra un film poliziesco. Bruxelles predica sullo stato di diritto, ma le sue istituzioni sembrano una serie tv più che un’unione funzionante».

Le reazioni dall’Italia

Dall’Italia le reazioni sono diverse, con il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che sulla vicenda si dice «sempre garantista», perché «finché non si conclude definitivamente il procedimento penale, si è sempre innocenti». Le parole del senatore leghista Claudio Borghi sono invece di fuoco: «Com’è la storia? – commenta – ‘Se li arrestano vuol dire che il sistema è sano’ no? Bagni d’oro docet».

E gli eurodeputati della Lega lo seguono a ruota: «Dopo Qatargate, Pfizergate, un altro scandalo europeo. Porte girevoli, con meravigliose poltrone e sofà dove bivaccano i soliti noti, nominati dal solito establishment radical-chic», scrivono in una nota dove sottolineano come 5 anni fa denunciarono i «metodi bizantini che portarono alla nomina dell’ex Rappresentante europea per la politica estera Mogherini».

Da qui la richiesta all’Agenzia europea anti-frode (Olaf) e agli inquirenti di «fare chiarezza su queste notizie che, se confermate, getterebbero un discredito definitivo sul Collegio di Bruges, considerata l’alta scuola di formazione della funzione pubblica europea, nonché sulla stessa Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen che, sotto il suo primo mandato, approvò la nomina di Mogherini».

Quelle europee

La co-presidente del gruppo The Left, Manon Aubry, non sembra affatto sorpresa di quanto accaduto, visto il  passato «lassista» del controllo Ue sulle figure di alto livello. «La credibilità delle nostre istituzioni – sottolinea Aubry – è in gioco. Proprio ora sono in corso negoziati su una direttiva anticorruzione dopo gli scandali Qatargate, Huawei e i file su Uber. Abbiamo urgentemente bisogno di un organismo etico più incisivo, in grado di fermare la corruzione alla radice, – conclude – invece di aspettare che scoppi il prossimo scandalo».

Nessun commento invece dalla portavoce della Commissione europea, Paula Pinho, che preferisce il silenzio «mentre c’è un’inchiesta giudiziaria in corso». Lo stesso silenzio del Pd, il partito che aveva accolto Mogherini ma che era stato attraversato da non pochi malumori quando la giovane ministra era stata proposta alla guida della diplomazia europea. Allora una parte dei dirigenti dem considerava la sua esperienza di governo troppo breve per un incarico di quel peso, ed erano piovute critiche per una scelta apparsa troppo azzardata.

Eppure Mogherini si è fatta apprezzare per i tanti incarichi ricoperti in Europa, tanto che dal 2022, oltre a guidare un’istituzione che forma numerosi funzionari pubblici, è anche direttrice della Diplomatic Academy dell’Unione europea, il progetto pensato per preparare le nuove generazioni di diplomatici europei. Ed ora quel blitz e le perquisizioni della polizia belga, fanno rivivere le immagini di quel 9 dicembre 2022, quando gli agenti bussarono alla porta di Eva Kaili e Francesco Giorgi a Bruxelles.

mog herini

Le accuse erano «un teorema, non un’inchiesta», denuncerà poi l’ex vicepresidente del Parlamento europeo, evocando quello che fu l’inizio del Qatargate. Oggi come allora, il coinvolgimento di nomi illustri della vita politica europea fanno il giro del mondo, trasformando un’indagine giudiziaria in un caso mediatico di portata internazionale dove gli indagati sono condannati ancora prima del processo.

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