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Genova, gli ex Ilva bloccano l’aeroporto e marciano verso l’autostrada

Protesta degli ex Ilva di Genova: bloccato l’aeroporto Cristoforo Colombo e corteo in marcia verso l’autostrada. Con loro anche lavoratori di Ansaldo Energia e Fincantieri


Momenti di forte tensione questa mattina all’aeroporto Cristoforo Colombo di Genova, dove i lavoratori dell’ex Ilva di Cornigliano – affiancati da quelli di Ansaldo Energia e da una delegazione di Fincantieri – hanno occupato l’area “partenze” collocando una pala meccanica davanti agli ingressi, impedendo l’accesso ai passeggeri.

Dopo il blocco, il corteo ha iniziato a muoversi in direzione dell’autostrada, con la pala meccanica in testa. Non è escluso che i manifestanti tentino di raggiungere il casello di Genova Ovest.

«Vogliamo mandare un messaggio chiaro al Governo: da qui non ce ne andiamo finché non arrivano risposte concrete» hanno dichiarato i lavoratori, spiegando le ragioni della protesta che mette insieme vertenze diverse ma accomunate dallo stesso allarme: la continuità industriale a Genova.

La denuncia dei sindacati

Armando Palombo, della Fiom Cgil, ha parlato a nome dei manifestanti davanti allo scalo:

«L’aeroporto è bloccato per dire al Paese che l’industria di Genova non si tocca. Non permetteremo che il lavoro venga portato via da questa città. L’Ilva di Genova non può dipendere da Taranto: devono mandare i rotoli su, altrimenti noi da qui non ci muoviamo».

Palombo ha attaccato duramente il Governo e il ministro Adolfo Urso: «Siamo stanchi di chiacchiere e bugie. Il lavoro deve arrivare all’Ilva e deve restare ad Ansaldo. Oggi siamo qui con disciplina e organizzazione, con la nostra pala meccanica: simbolo del lavoro vero, non delle promesse mancate. Difenderemo l’industria di Genova con tutte le forze che abbiamo».

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