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Fdi conferma i quattro condoni. Salvini vuole il silenzio-assenso

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Fratelli d’Italia conferma i quattro condoni della manovra. Salvini frena e propone il silenzio-assenso per sbloccare le pratiche arretrate


Fratelli d’Italia propone, come emendamento alla manovra, quattro ipotesi di condono edilizio. Così il partito della premier Giorgia Meloni lancia la sfida agli alleati della Lega che, dal canto loro, insistono per la “rottamazione large” delle cartelle esattoriali e per lo stop all’aumento della tassa sugli affitti brevi.

L’impianto non si tocca e le modifiche devono rispettare le “regola” dei saldi invariati: il restyling della manovra in Parlamento non potrà prescindere da queste indicazioni. Il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, lo ha ripetuto più volte, anche ai suoi colleghi della Lega in pressing sull’allargamento della rottamazione e sul blocco dell’aspettativa di vita per andare in pensione.

E lo stesso ha fatto la premier Giorgia Meloni. Entrambi lo ribadiranno nel corso del vertice fissato per oggi con i leader della maggioranza, che farà il punto sulle proposte di modifica al fine di arrivare all’intesa politica che darà forma alla “nuova” legge di Bilancio.

Affitti, rottamazione, pensioni

Affitti, rottamazione, pensioni le questioni più calde. Cui si aggiunge il tema del condono messo sul tavolo da Fratelli d’Italia e declinato in quattro dei 123 emendamenti segnalati dal partito: in due casi si interviene sulla sanatoria del 2003 – quella che riguarderebbe in particolare la Regione Campania – mentre un altro apre ad un condono large per sanare opere abusive ultime entro il 30 settembre 2025.

Questa ultima modifica consentirebbe di sanare portici, tettoie, balconi, opere di ristrutturazione o realizzate senza il titolo abilitativo edilizio. Infine, l’ultimo emendamento stabilisce che i Comuni debbano rilasciare i titoli abilitativi edilizi in sanatoria, cioè regolarizzando abusi edilizi, in seguito ai procedimenti previsti dalle sanatorie del 1985, 1994 e 2003 entro il 31 marzo 2026.

La caccia alle risorse

Il termine per la presentazione dei 414 segnalati (su 5.700), cioè quelli di cui i partiti chiudono un esame in via prioritaria, è scaduto ieri. La caccia alle risorse resta aperta. Ogni modifica impone un sacrificio o l’individuazione della necessaria copertura.

Nuove risorse, circa due miliardi, apporterebbe la tassa sull’oro, ovvero una rivalutazione agevolata – con un’aliquota del 12,5%, anziché il 26% – dell’oro da investimento senza documentazione d’acquisto che mira a facilitare l’emersione e garantire un significativo incremento del gettito che compare tra i segnalati di Forza Italia e in un emendamento della Lega.

Le riserve aure e il Mes

Nel mirino di Fratelli d’Italia ci sono invece le riserve aure custodite nei forzieri di Bankitalia: un emendamento firmato da Lucio Malan rileva che “appartengono allo Stato, in nome del Popolo italiano”. Il senatore Claudio Borghi, relatore della legge di Bilancio per la Lega, ha già assicurato il suo appoggio in quanto ricalcherebbe una sua «proposta storica». Borghi dal canto suo ha indicato tra i segnalati del Carroccio lo smobilizzo delle quote del Mes in modo da recuperare risorse da destinare alla sanità e al fondo per la riduzione della pressione fiscale.

Le richieste della Lega

Tra i 67 segnalati del partito di via Bellerio c’è l’estensione della rottamazione quinques anche ai contribuenti che hanno ricevuto un accertamento e l’abbassamento degli interessi dal 4% annuo al 2% annuo.

Ci sono poi la cancellazione dell’aumento dal 21 al 26% della cedolare sugli affitti brevi, la sospensione dell’adeguamento dell’età pensionabile, la sterilizzazione dell’aumento dell’età pensionabile delle forze dell’ordine, 3.125 assunzioni straordinarie di personale delle Forze di polizia, la soppressione dell’articolo che apporta modifiche alla disciplina dei dividendi e del divieto di compensazione contributi previdenziali.

La posizione di Salvini

Mentre Fratelli d’Italia spinge sulle sanatorie edilizie, la Lega prova a frenare. In serata Matteo Salvini prende infatti le distanze dalle ipotesi di condono così come formulate negli emendamenti finora presentati, bocciando l’impianto attuale e rilanciando una soluzione alternativa pensata per affrontare il nodo delle pratiche arretrate: il meccanismo del silenzio-assenso. Secondo il leader del Carroccio, gli enti locali dovrebbero essere obbligati a rispondere entro sei mesi alle richieste di condono pendenti, anche quelle depositate decenni fa, e in mancanza di risposta il via libera dovrebbe scattare automaticamente, rendendo l’immobile pienamente regolare.

Salvini sostiene che milioni di pratiche inevase paralizzano cittadini e uffici comunali e che la priorità non sia “fare nuovi condoni” ma far funzionare quelli già esistenti. Una presa di posizione che amplia il confronto interno alla maggioranza, già divisa su affitti brevi, pensioni e tassazione, e che rafforza la strategia della Lega di non cedere terreno sul tema della semplificazione amministrativa.

La tassazione dei dividendi

Tornando a Fratelli d’Italia, nella rosa degli emendamenti, rientra anche il correttivo sulla tassazione dei dividendi: se il testo attuale della manovra fissa al 10% la percentuale di partecipazione minima per accedere alla tassazione all’1,2%, il partito della premier vuole portare al 5% la soglia di partecipazione oltre la quale si potrà godere della tassazione agevolata o, in alternativa, fissare il limite di partecipazione a 2,5 milioni di euro.

La copertura è indicata nell’introduzione di un contributo da 2 euro sulle spedizioni di piccoli pacchi (di valore dichiarato non superiore a 150 euro) provenienti da Paesi non appartenenti all’Unione europea.

Pacchi extra-UE, neonati, Opzione Donna

Si propone, poi, l’istituzione di un fondo di previdenza complementare per i nuovi nati, con un primo versamento minimo di 100 euro, il rifinanziamento della legge sulla partecipazione dei lavoratori al capitale, alla gestione e ai risultati di impresa, modifiche ai criteri d’accesso ad Opzione Donna.

E spicca l’emendamento che supera lo stop dei pagamenti in contanti oltre i 5 mila euro, pagando un’imposta di bollo di 500 euro per importi fino a 10 mila euro. L’imposta si applica ai cittadini italiani ma anche agli stranieri.

Le opposizioni

Sul fronte delle opposizioni, sono 70 gli emendamenti alla manovra segnalati dal Pd, fra questi anche il definanziamento del Ponte di Messina e la restituzione del fondo di sviluppo e coesione a Calabria e Sicilia. Fra i 51 segnalati del Movimento 5 Stelle compaiono l’allargamento della no tax area e l’aumento dell’assegno unico.

C’è una patrimoniale all’1,3 sulle ricchezze oltre i 2 milioni di euro, tra i 19 segnalati di Avs, insieme a una contribuzione straordinaria e temporanea a carico delle imprese della difesa e una “nuova scala mobile” con l’introduzione di un meccanismo di indicizzazione delle retribuzioni da lavoro che ricalca la proposta di legge presentata alla Camera per lo sblocca-stipendi.

Il tesoretto da 100 milioni

Le opposizioni hanno proposto di impegnare su un’unica misura l’intero “tesoretto” di 100 milioni per le misure parlamentari, invece di destinarlo a piccoli interventi in base alla consistenza numerica dei gruppi. Nella maggioranza non tutti però sono d’accordo. Il tema rientra fra i quattro che restano fuori dal pacchetto dei segnalati. Gli altri sono gli Enti locali, le calamità e gli italiani all’estero.

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